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Giovedì, 18 Aprile 2024
Politica Corigliano d'Otranto

Interrogazione dei parlamentari del M5S sulla discarica di Corigliano d’Otranto

Presentata doppia interpellanza, una alla Camera ed una al Senato, per chiedere un intervento immediato ai Ministri della Sanità, Beatrice Lorenzin, e dell'Ambiente, Gian Luca Galletti, sul sito salentino al centro delle cronache

CORIGLIANO D’OTRANTO - “In questi anni abbiamo assistito ad un indegno scarica barile tra Regione, tecnici e dirigenti vari intorno alla concessione di questa incosciente autorizzazione che trova l’unica e reale giustificazione nell’interessi tutelati della Cogeam (gruppo Marcegaglia) da parte del presidente Vendola. Quest’ultimo, volutamente, rimane sordo e muto nei confronti del dissenso della popolazione, delle riserve dell’Acquedotto pugliese che già negli anni ’80 si espresse a sfavore di questo insediamento sopra il bacino acquifero più importante del Salento. Tutto questo è aggravato dal fatto che la falda è soggetta ad un inarrestabile processo di salinizzazione delle vene sotterranee”.

Lo dichiarano i parlamentari pugliesi del MoVimento 5 Stelle che hanno presentato due interrogazioni, una al Senato e l’altra alla Camera dei Deputati, indirizzata alla Ministro della Salute Beatrice Lorenzin ed al Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti. Focus sulle ragioni e le procedure di conduzione dell’unico studio idrogeologico in base al quale la Regione Puglia ha individuato come sito Corigliano d’Otranto, il promuovere un’azione di sollecito nei confronti della Regione affinché venga realizzato l’impianto di compostaggio richiesto dai sindaci, al fine di dare una spinta alla differenziata della città di Lecce (ferma tra il 7% ed il 17%) e dei comuni salentini, che consenta la non entrata in funzione dell’impianto. Infine, si richiede che i Ministri promuovano un’azione di sollecito nei confronti della Regione per bonificare la vecchia discarica, insistente sulla stessa falda.

Per i portavoce del M5S, il presidente della Regione ignora lo studio idrogeologico effettuato dall’Istituto di ricerca protezione idrogeologica di Bari che concludeva: “la vulnerabilità dell’acquifero di Corigliano è risultata notevole, da alta a molto elevata, mentre la qualità delle acque – tuttora ancora buona – si è dimostrata sensibile alla posizione e all’azione di centri di pericolo e i rischi di degrado qualitativo sono risultati non trascurabili”. Il paradosso si celebra con lo studio effettuato dalla stessa Cogeam che converge sulle stesse criticità.

Meno paradossale, secondo il M5S, è il perfetto accordo che continua ad esserci dai nuovi ai vecchi governatori. “Da Fitto a Vendola si è avuta la sintonia per non bonificare il sito precedente, agevolare la Cogeam a sicuro danno per la salute dei cittadini, inquinare e, soprattutto, ignorare il grido di cittadini, sindaci ed ambientalisti – continuano deputati e senatori 5 Stelle – Il nuovo Governo ha assicurato un’impronta rinnovatrice e semplificatrice: le nostre interrogazioni vogliono proprio essere da stimolo all’esecutivo, affinché le loro non rimangano solo belle parole. Si attivino i ministri, dunque, ad individuare le responsabilità di queste azioni sconsiderate ed a pretendere le dimissioni immediate di tutti i soggetti responsabili”.

“Siano essi dirigenti, tecnici o politici. Sicuramente, la superficialità e il dolo nelle azioni del Presidente Vendola sono talmente evidenti da legittimare la sfiducia da parte di tutte le forze che lo appoggiano. Dalle parole si passi ai fatti concreti – concludono i parlamentari M5S – I cittadini sono stufi di dichiarazioni sulla stampa che nascondono la complicità. I consiglieri dell’intera Regione chiedano le immediate dimissioni di Vendola e dimostrino coraggio, coerenza e lealtà ai loro cittadini”.

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