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Giovedì, 28 Marzo 2024
Politica Melpignano

Il concerto, il balletto delle cifre, il nodo sicurezza. Il bilancio del sindaco

Ivan Stomeo, primo cittadino di Melpignano, è soddisfatto sia per la qualità del "Concertone" affidato a Carmen Consoli che per il solito grande sforzo organizzativo

 MELPIGNANO – I giorni successivi alla celebrazione de La Notte della Taranta sono sempre quelli dei bilanci e delle riflessioni. Si tratta di un evento complesso da allestire e da gestire, sia sul fronte musicale perché investe un ambito, quello della contaminazione tra la musica popolare tradizionale e altri generi, particolarmente sensibile, sia perché impone delle misure organizzative articolate che coinvolgono più soggetti pubblici e privati.

Al centro di tutto, però, resta sempre un piccolo comune della Grecìa Salentina, Melpignano, che si è abituato oramai da tempo a misurarsi con i grandi numeri. Il sindaco è Ivan Stomeo, che l’Associazione Borghi Autentici d’Italia, di cui è presidente, ha candidato alla guida dell’Anci, la rete dei Comuni italiani. 

Qual è il bilancio del “Concertone”?

E’ stata un’edizione molto autentica, col giusto equilibrio tra innovazione e tradizione. Ascoltare Lisa Fisher o Fiorella Mannoia cantare in dialetto significa mettere la musica contemporanea al servizio di quella di tradizione. La mano di Daniele Durante e di Luigi Chiriatti si è sentita e Carmen Consoli (nella foto sotto con Massimo Manera e Buika, ndr) è stata straordinaria, fedele a quello che ci aveva promesso: attenersi alla bellezza del nostro repertorio.

E’ stata superata un’altra grande prova dal punto di vista organizzativo.

E’ la dimostrazione del fatto che lo Stato può funzionare. Non è solo merito di un piccolo comune, tutti gli enti e le associazioni che hanno avuto un ruolo sono stati all’altezza. Quest’anno era ancora più difficile per evidenti ragioni di sicurezza dopo gli attentati terroristici dei mesi scorsi. Abbiamo ottenuto risultati notevoli anche dal punto d vista dell’abusivismo commerciale: la creazione di varchi all’ingresso nel piazzale ha contribuito a ridimensionare di molto il fenomeno e, di conseguenza, la quantità di rifiuti in vetro.

Questa 19edizione è stata particolare, a causa del tragico terremoto nell’Italia centrale. La settimana prima del concerto è stata di particolare concitazione.

Avevamo già deciso di cambiare la consueta impostazione dando alla Notte della Taranta un taglio solidale con le popolazioni colpite dal terremoto, avevamo discusso con gli artisti per lanciare la raccolta fondi, per la devoluzione di una parte degli ingressi nell’area riservata, e anche gli operatori commerciali erano favorevoli. Nel momento in cui il governo ha proclamato il lutto nazionale, proprio quando noi abbiamo tenuto la conferenza stampa della vigilia,  è stato un problema capire cosa fare. Nella riunione in prefettura abbiamo valutato più soluzioni: il rinvio dopo mezzanotte, il posticipo al giorno dopo, la cancellazione tout court. Abbiamo preso atto che gli organizzatori di altre importanti manifestazioni in programma quel giorno avevano deciso di proseguire, come per il festival di Castrocaro, gli eventi in programma presso l’Arena di Verona. C’era da considerare anche l’aspetto dell’ordine pubblico, con decine di migliaia di persone in viaggio e in arrivo. Se avessimo deciso per l’annullamento avremmo infine perso l’occasione per la raccolta dei contributi di solidarietà.  E’ stata importante per noi la dichiarazione del sindaco di Amatrice che ha ringraziato la Puglia per tutte le iniziative straordinarie messe in piedi per sostenere le popolazioni colpite.

Come è andata nell’area riservata, che per la prima volta era accessibile a pagamento?

“Il back stage per noi è sempre stato un problema di ordine pubblico perché tutti volevano l'invito. Volevamo limitare l’accesso e abbiamo deciso di chiedere un contributo anche per dare a tutti l’opportunità che finora era stata riservata solo agli amici del sindaco o di qualcun altro. Abbiamo detto basta ai privilegi”.

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Nel balletto delle cifre si fanno notare coloro che sottolineano un calo delle presenze.

Sicuramente è vero. Ma bisogna considerare due aspetti: il primo è che Ligabue, ospite della scorsa edizione, è uno dei pochi artisti che riesce a muovere da solo decine di migliaia di fan; il secondo riguarda il particolare periodo che stiamo vivendo: alcune persone hanno paura di frequentare luoghi troppo affollati. Bisogna essere chiari: quando si parla di 150 o 200mila presenza si fa riferimento a tutta la durata del Concertone nel territorio comunale, non solo nell’area antistante il convento che tante persone del resto non le potrebbe contenere. Comunque al di là dei numeri voglio sottolineare anche che il prefetto di Lecce ci considera un modello da esportare per la gestione dei grandi eventi e per questo abbiamo redatto insieme un vademecum.

Ora un poco di riposo, ma la prossima edizione si preannuncia speciale.

L’anno prossimo festeggiamo i 20 anni e non è da tutti affrontare uno sforzo del genere per così tanto tempo. Abbiamo in mente di costruire un percorso di appuntamenti per i prossimi mesi che ci  accompagni fino al Concertone.

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