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Sabato, 20 Aprile 2024
Politica

Ispettori del lavoro e vertenza scalo merci: doppia protesta in prefettura

Da un lato gli ispettori che contestano la riforma di accorpamento Inl; dall'alto i lavoratori della Boni spa che rivendicano la stabilizzazione ed il tempo pieno

LECCE – Gli ispettori del lavoro sono tornati a farsi sentire, questa volta sotto i portoni della prefettura di Lecce, per contestare la riforma che ha portato alla creazione di un unico ente autonomo, l’Ispettorato nazionale del lavoro (Inl), sotto il controllo diretto del ministero competente.

Il personale dell’ex ispettorato confluito nell’Inl, al pari dei colleghi di Inps e Inail, ha aderito alla mobilitazione indetta sul territorio nazionale dai sindacati Cgil, Cisl, Uil, Confsal - Unsa, Usb volta a denunciare “il fallimento dell’esperimento”.

L’accorpamento aveva infatti come obiettivo quello di razionalizzare mezzi, uomini e risorse, evitando la duplicazione degli interventi ispettivi. Di fatto però – spiegano gli interessati – la riforma è rimasta a metà. E questo perché il trattamento economico e contributivo degli ispettori dell’Inl non è stato parificato a quello dei colleghi che svolgono mansioni analoghe negli altri enti.

I lavoratori dell’Inl, in altri termini, sono pagati meno degli altri. Anche le progressioni economiche, stabilite per il 2015, sono state rinviate e ed il salario accessorio, già ridotto negli anni precedenti, non verrà corrisposto.

La semplificazione delle procedure doveva porsi a tutto vantaggio dell’utenza finale; è accaduto invece il contrario, come spiega un ispettore, Antonio Santese: “La riforma manca di coordinamento e organicità e noi che paradossalmente dovremmo vigilare sul lavoro degli altri, siamo stati privati dei riconoscimenti professionali ed economici che ci spettano”.

“A monte della protesta – aggiunge lui – esistono diversi problemi a più livelli: organizzativi, formativi e contributivi. L’accorpamento è stato deciso senza che vi sia stata una discussione preventiva con i sindacati e la riforma ci è stata calata dall’alto: da un giorno all’altro abbiamo cambiato datore di lavoro, senza neppure passare dalla discussione di una modifica dei contratti”.

Gli fa eco Michele Tundo della Funzione pubblica Cgil: “Ci recheremo dal prefetto per chiedergli di intervenire sul ministero del Lavoro e sul governo affinché questa riforma, rimasta su carta, sia portata a compimento con un adeguato trasferimento di risorse economiche”.

La vertenza dei lavoratori dello scalo merci di Surbo

Questa mattina la protesta in via XXV Luglio però è stata doppia: insieme agli ispettori erano presenti, infatti, anche i lavoratori dello scalo ferroviario di Surbo per richiedere, finalmente, una stabilizzazione dei loro contratti.

“Il problema esiste e si trascina da anni – spiegano i segretari di Cisl e Cgil -: le aziende continuano ad alternarsi sull’appalto di pulizie dello scalo ferroviario, appalto commissionato da Trenitalia, ma i rapporti di lavoro non si stabilizzano mai. L’ultima società, Boni spa, mantiene contratti part-time che attendono di essere trasformati in tempo pieno. Il lavoro infatti non manca, e si tira avanti con ore di straordinario non contrattualizzate”.

I sindacalisti hanno chiesto al prefetto di convocare un tavolo alla presenza di Trenitalia e della società appaltata, Boni spa, per trovare una soluzione definitiva al problema che riguarda 26 lavoratori. “In più – ha aggiunto Vito Perrone di Ugl -  coglieremo l’occasione per chiedere al prefetto di aprire un tavolo permanente utile ad affrontare tutte le vertenze aperte sul territorio”. 

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