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L'alta velocità negata: Ferrovie scontentano tutti, ma Lecce resta fuori

Palese e Abeturusso a muso duro con l'amministratore delegato dell'azienda pubblica. E intanto il dibattito si allarga sempre di più, anche se c'è chi riterrebbe più utile pensare alla metropolitana di superficie da Brindisi alle mete più note del Leccese, chiedendo di rinnovare il management di Fse

LECCE – Continua il dibattito sul Frecciarossa negato al Salento. L’alta velocità terminerà a Bari lasciando scoperti 300 chilometri di regione e tagliando fuori in particolare le province di Brindisi e Lecce, territori che da anni ormai stanno giocando la loro partita contro la crisi economica puntando quasi tutto sui flussi turistici. 

Sull’argomento, Confindustria Lecce annuncia oggi di aver scritto, a firma del commissario Eliseo Zanasi, al presidente di Trenitalia, Marcello Messori, all’amministratore delegato dell’azienda, Mario Elia, ma anche al presidente del Consiglio, Matteo Renzi, al ministro dei Trasporti, Graziano Del Rio, e infine al presidente della Regione, Michele Emiliano, e all’intera deputazione parlamentare e regionale salentina. Alle istituzioni l’associazione degli industriali sollecita un intervento urgente per garantire il servizio fino a Lecce.

I margini per avviare una trattativa, però, al momento sembrano davvero pochi e lo farebbe capire apertamente lo stesso amministratore delegato, Elia, che avrebbe già chiarito la posizione dell’azienda in queste ore: nulla da fare, per ora il treno ad alta velocità concluderà il suo cammino nel capoluogo regionale.

Il 20 settembre, data prevista per l'avvio, si avvicina e il niet fa sobbalzare dalla sedia il deputato forzista e vicepresidente della Commissione bilancio della Camera, Rocco Palese, il quale ritiene “inaccettabile che l’amministratore delegato di un’azienda a totale partecipazione pubblica, che eroga servizi pubblici e che dovrebbe garantire quel diritto alla mobilità sancito anche dall’articolo 16 della Costituzione, escluda in maniera tanto netta la possibilità di far arrivare Frecciarossa fino a Lecce”.

“E’ incredibile che l’ad di Ferrovie dello Stato, ‘chiuda’ anche solo ad una ipotesi – prosegue -, senza neanche ritenere di dover avere un confronto con Regione ed istituzioni locali e sulla base di proiezioni di mancato guadagno del tutto ipotetiche ed assolutamente da verificare posto che, mancando al momento l’offerta, non si può essere certi che mancherebbe anche la domanda”. Palese propone dunque di “testare il mercato almeno per un paio di mesi”. 

Anche il consiglere regionale del Pd, Ernesto Abaterusso, ritiene "a dir poco inaccettabili oltre che incomprensibili. le dichiarazioni dell’amministratore delegato delle Ferrovie della Stato, secondo cui il prolungamento del Frecciarossa Milano-Bari fino a Lecce sarebbe sconveniente dal punto di vista economico" e aggiunge: "Occorre che la deputazione salentina si spenda di più e con sempre maggiore incisività tanto sulle pagine dei giornali quanto soprattutto nelle sedi istituzionali competenti. Solo così, forse, possiamo impedire che un intero territorio resti ancora una volta isolato e penalizzato per colpa di scelte poco lungimiranti".

Queste le novità di oggi sul fronte, ma va detto che sul caso sono proseguite anche nei giorni scorsi le prese di posizione, sempre più bipartisan e in qualche momento non prive di suggerimenti. Quasi un assedio che però non ha generato alcun frutto. Per ora.  

Michele Di Donna, ad esempio, del club di Bindisi dei Conservatori e riformisti, pensa sia utile accelerare i tempi per il potenziamento della lina Termoli-Lesina. “Raddoppiando la tratta Adriatica, infatti – dice -, si avrebbe già un notevole recupero dei tempi di percorrenza che influirebbe significativamente anche sulle linee per Lecce e Taranto”.

Alfredo Prete, presidente di Confcommercio Lecce, ricorda, fra le altre cose, che “escludere il Salento dalle politiche d’investimento finalizzate all’implementazione della rete dei trasporti, significa ignorare non solo le ripercussioni positive che lo sviluppo infrastrutturale porterebbe in termini occupazionali ed economici, ma anche il suo importante impatto ambientale, considerando il minor flusso di autovetture che giungerebbe nella nostra regione”. Mentre il presidente di Federalberghi Lecce, Raffaele De Santis, rimarca lo sconcerto per “l’essersi trovati di fronte al fatto compiuto, senza aver possibilità alcuna di replicare”.

Paolo Pagliaro, dell’ufficio di presidenza di Forza Italia e presidente del Movimento regione Salento rinnova oggi come quattro anni addietro “l’appello ai prefetti di Lecce, Brindisi e Taranto perché sulle infrastrutture prendano in mano la palla: spetta a loro convocare  un tavolo interprovinciale, tra eletti, forze politiche e amministrative per dare realmente slancio al Salento e al diritto alla mobilità dei cittadini”.

Il consigliere regionale del Movimento 5 stelle, Mario Conca ritiene che siano “aberranti i criteri di scelta di un’azienda su cui graverebbe, usiamo il condizionale vista la condotta, l’obbligo di garantire sostanziale pari efficienza di servizio da Aosta a Lecce, da Trieste a Ragusa. E la “policy” generale non dovrebbe essere orientata dal fatto che i Frecciarossa siano treni “a mercato”, attivati solo in presenza di domanda: l’utenza di un servizio ferroviario non è paragonabile a quella di un tablet, e il cosiddetto “mercato” si dovrebbe valutare solo, dati alla mano, a seguito dell’attivazione del servizio”.

I parlamentari del Pd, Salvatore Capone ed Elisa Mariano, scrivono invece direttamente a Delrio, ricordandogli come “il volume di utenza sia l’esito della capacità o meno di un’offerta di qualità e non il suo contrario”. E menzionano due esempi locali. “Per far fronte alla sempre maggiore utenza turistica e alla necessità di collegamenti tra la città capoluogo e le maggiori località costiere, ormai da anni la Provincia di Lecce ha varato il progetto “Salento in bus” che oggi a giusta ragione può essere considerato un tassello strategico nell’erogazione di servizi di trasporto”. E ancora: “Lo scorso anno Ferrovie del Sud Est ha attivato per i soli mesi estivi collegamenti veloci nelle tratte Lecce - Otranto, Lecce - Gallipoli, Lecce - Gagliano del Capo, con risultati che avrebbero meritato non solo una replica del progetto quanto anche un supplemento di riflessione strutturata”.

Il consigliere regionale del Pd, Sergio Blasi, dal canto sui, vuole fermare l’attenzione “sull'inadeguatezza delle infrastrutture che è la vera causa del ritardo del Mezzogiorno, ben più di quanto lo siano le scelte di questa o quella concessionaria pubblica. Non possiamo nasconderci che mentre ci si batte per il Frecciarossa, abbiamo un trasporto ferroviario locale che per andare da Lecce a Leuca impiega 1 ora e 45 minuti”. E ritiene che “la metropolitana di superficie del Salento, in grado di portare dall’aeroporto di Bindisi fino a Lecce, Leuca, Otranto, Gallipoli, in maniera sostenibile i turisti che visitano questo territorio e in grado di garantire una mobilità moderna e sicura agli stessi salentini, deve essere il nostro primo obiettivo in tema di trasporto pubblico”. A Delrio chiede quindi di intervenire su “Ferrovie del Sud est e nominare un management, scelto con bando internazionale”.

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