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Giovedì, 28 Marzo 2024
Politica Nardò

L’opposizione attacca la giunta Mellone: “Gestione opaca e autoritaria”

Siciliano, Piccione, My, Falangone e Marinaci contro le scelte “discutibili” del sindaco e della maggioranza. Nel mirino l’appalto dei bagni pubblici

NARDO’ - Non si è trattato certo di strenne natalizie quanto più di strali indirizzati contro la gestione definita per alcuni versi “opaca” e poco trasparante dell’amministrazione pubblica guidata negli ultimi diciotto mesi dalla maggioranza del sindaco Pippi Mellone. Così i consiglieri dell’opposizione di Palazzo Personé, Lorenzo Siciliano, Daniele Piccione, Roberto My, Carlo Falangone e Giancarlo Marinaci, nel corso di una conferenza stampa ad hoc nell’aula consiliare, dagli stessi banchi occupati dalla minoranza, hanno invocato il ripristino dell’agibilità democratica in Comune e focalizzato l’attenzione sulla gestione del servizio di pulizia e custodia dei bagni pubblici presenti sul territorio neretino, spaziando poi su un breve quanto incisivo resoconto in negativo dell’attività politica e amministrativa della città da parte della giunta e dell’amministrazione del sindaco Mellone. Un attacco politico frontale.

Attacco legittimamente avanzato visto che, a detta del gruppi consiliari di opposizione, il confronto democratico nell’aula consiliare o nella commissione di controllo e garanzia, in questi lunghi mesi, è stato totalmente disatteso. Aspetti sui quali già in passato la minoranza si era espressa segnalando anche le violazioni lamentate direttamente al prefetto di Lecce. E dopo il volantinaggio informativo dei giorni scorsi sulle “demolizioni” amministrative imputate a Mellone e ai suoi fedelissimi sugli aumenti ai dirigenti, gli incarichi legali, lo staff del sindaco e l’acredine contro il portavoce, il progetto Sarprarea, lo “sfratto” delle associazioni e circoli storici e la fogna a mare, l’opposizione di Nardò ha inteso scoperchiare altre incongruenze rilevate, a proprio dire, negli atti messi in auge dalla giunta comunale. Il consigliere Pd, Lorenzo Siciliano, ha aperto l’incontro con la stampa ripercorrendo le tappe di una serie di affidamenti diretti che l’amministrazione comunale ha messo in campo per quanto concerne il servizio di custodia e pulizia dei bagni pubblici. “Affidamenti di cui ha beneficiato una ben precisa ditta, la Dilucidus” evidenzia Siciliano, “ditta alla quale sono state pagate fatture per un ammontare pari a decine di migliaia di euro non solo per quanto concerne la gestione del servizio in questione, ma anche per la pulizia delle spiagge durante la passata stagione estiva per 12mila  euro ed una non meglio specificata pulizia straordinaria di Masseria Boncuri per 1.200 euro”.       

Siciliano sull'appalto per i bagni pubblici

“Tale ditta oltre ad essere stata destinataria di una serie di affidamenti diretti nel corso di questi diciotto mesi di amministrazione di Mellone e i suoi, è risultata, anche, vincitrice della gara d’appalto per la gestione di tutti i bagni pubblici presenti sul territorio in Via dei Benedettini, via Rosario, via Pellettieri e Comparto 53 con un ribasso del 2 per cento rispetto all’importo originario pari a 60mila euro. Ed ha ottenuto per 58mila euro, dunque, per un anno la gestione dei bagni pubblici neretini. Bagni che pare siano diventati d’oro zecchino se si pensa che la cifra mensile che spendono i contribuenti neretini per tale servizio è pari a 4.833 euro. Ma la vera e propria nefandezza non è quest’ultima” accusa Siciliano, “che rappresenta solo una parte di un quadro desolante e molto opaco, bensì quello che costituisce un vero e proprio intreccio tra politica e piccola imprenditoria. La ditta in questione risulta essere rappresentata da una signora che è moglie di un dirigente politico dell’associazione Liberi Popolari, sodalizio che fa riferimento all’assessore al bilancio Gianpiero Lupo".

"Oggi scoperchiamo, dopo settimane di puntigliosa attività da parte della minoranza su questa nefasta questione, un vero e proprio vaso di pandora” incalza il consigliere Siciliano “un intreccio grottesco tra uno dei più rappresentativi assessori della giunta Mellone ed una piccola impresa locale che ha guadagnato e continuerà a guadagnare dalle casse comunali ben 98mila euro in soli due anni. Ed altri 116 mila euro se si pensa che la gara che si è aggiudicato la ditta in questione prevede un rinnovo della gestione dei bagni pubblici per ulteriori due anni oltre all’anno solare in corso. E’ forse questa la così tanto decantata trasparenza da parte di questi personaggi che guidano, sempre peggio, le sorti della nostra città? Non è la prima volta che denunciamo episodi simili, prova ne siano, ad esempio, due incarichi legali conferiti dal sindaco in favore del fratello di un presentatore di lista a sostegno del sindaco stesso durante le elezioni comunali. Ma oggi crediamo si sia raggiunto il limite. In queste ore stiamo redigendo una dettagliata relazione da portare a conoscenza degli organi competenti affinché venga fatta piena luce su questa pagina buia per la città di Nardò”.

L'affondo di Daniele Piccione

“Non ci sorprendono più di tanto le mille contraddizioni di Mellone e la sua squadra” attacca il consigliere Dem, Daniele Piccione, ma non possiamo non essere quotidianamente rammaricati per le continue prese in giro nei confronti dei cittadini di Nardò. Stanno depauperando dei servizi essenziali la struttura comunale. Penso all’ufficio relazioni con il pubblico, trasferito da Palazzo Personè e confinato in una stanzetta al primo piano del chiostro dei carmelitani. Quell’ufficio rappresentava un punto nevralgico per le politiche del turismo, una fonte di informazioni preziose per chi viene a visitare il nostro territorio”.

Falangone sulle assenze "strategiche"

Denunciate ancora una volta le assenze reiterate dalla commissione di controllo e garanzia. “Spero che l’anno nuovo sia sinonimo di cambiamento” chiosa il consigliere comunale Carlo Falangone, “nel comportamento della maggioranza, del sindaco e dei suoi assessori visto che sinora  è stata pura utopia. Tutte le sedute di commissione controllo, unico strumento istituzionale tra le mani dell’opposizione, sono andate deserte per via delle reiterate assenze dei consiglieri di maggioranza, dei dirigenti invitati e del sgretario generale. Un atteggiamento vergognoso che nulla ha a che fare con il rispetto istituzionale che imporrebbe il ruolo rivestito dagli amministratori comunali. Noi siamo sempre pronti ad offrire il nostro contributo, come di fatto facciamo quotidianamente, chi ha paura e fugge dal confronto sono coloro che si presentavano come il nuovo che avanza salvo rivelarsi, in breve tempo, un grande e deludente bluff.

My: “Bilancio pessimo e incarichi legali a pioggia" 

“Dagli incarichi legali a pioggia passando per lo sfratto delle storiche associazioni emigranti e società operaia. Quello di quest’anno è un bilancio pessimo per il sindaco Mellone” il commento caustico del consigliere Roberto My, “un sindaco che, a giudicare dai toni, non ha ancora compreso di essere un rappresentante pro tempore del 27 per cento dei neretini. Noi siamo dalla parte di chi vuole che la comunità neretina cresca sui fronti del turismo, della cultura, della formazione e del lavoro. E su questo diamo sempre il nostro contributo. Altri fanno il tifo per la totale sconfitta di un’intera comunità. Ci dispiace, ma non ci vedranno mai dalla loro parte”

Marinaci: “Per Mellone la democrazia non esiste"

Duro anche l’intervento conclusivo dell’ex alleato di Mellone e ora consigliere indipendente di minoranza Giancarlo Marinaci che ha stigmatizzato anche i ritardi sulla messa in sicurezza della discarica di Castellino. “La democrazia per Mellone non esiste” ammonisce il vice presidente del consiglio comunale, “questa compagine di governo viene incarnata dall’uomo solo al comando nei confronti del quale c’è una crescente reverenza che sfiora la sudditanza da parte dei diciotto consiglieri comunali di maggioranza. Un atteggiamento triste ed imbarazzante. Non esiste discussione, né condivisione. Occorre essere degli yesman di mestiere per stare dalla parte di Mellone e i suoi. Io ho creduto in lui ed ho fatto parte della sua maggioranza per ben cinque mesi, ma son dovuto scappare via a gambe levate dopo essermi reso conto di un modus operandi che sta facendo indietreggiare Nardò su tutti i fronti”.

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