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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

"La 'Capu de Santu Ronzu', un bene da recuperare"

Nel giorno della commemorazione del martirio del patrono locale, il consigliere del Centro moderato Pankiewicz invia un'interpellanza all'amministrazione. "Ancora abbandonato il santuario dei leccesi"

Dopo il progetto di riqualificazione del Molo di Adriano, lo storico porto costruito all'epoca dell'imperatore della dinastia degli Antonini a San Cataldo, Wojtek Pankliewicz, a nome del Centro moderato, propone il recupero di un altro bene storico locale. Si tratta del santuario di "Sant'Oronzo fuori le mura", meglio noto come la "Capu de Santu Ronzu". E lo fa con un'interpellanza, alla quale chiede all'amministrazione di conoscere quali accorgimenti intende adottare "per giungere in tempi brevi, possibilmente prima delle prossime feste patronali, alla riapertura e alla fruibilità del santuario". La chiesetta di Sant'Oronzo fuori le mura si trova sulla via Adriatica, che conduce alla marina di Torre Chianca. Fu realizzata nel 1656 su di un tempio preesistente.

"Oggi si commemora il martirio di Sant'Oronzo e, come da tradizione, sarà celebrata una solenne messa in Cattedrale, poiché perdura la chiusura del santuario fuori le mura, noto ai più come la ‘Capu de santu Ronzu', sorto nel luogo ove, secondo diversi testi storici, avvenne il martirio del nostro santo protettore", dice il consigliere dell'opposizione. Il quale ricorda che "sull'abbandono del santuario anche il difensore civico Franco Stabili ha, di recente, chiesto chiarimenti all'amministrazione comunale" e ancora che "i lavori di consolidamento del santuario sono terminati circa otto anni fa". Tuttavia, ricorda ancora Pankiewicz, "da poco tempo sono iniziati quelli per la tangenziale Est con i relativi svincoli rendendo arduo l'accesso al luogo di culto".

"Il magnifico Tempio a Sany'Oronzo si erge maestoso ed imponente, nello stile palladiano dalla caratteristica cupola, lungo il cammino verso la litoranea salentina ricca di bellezze naturali e di scenari stupendi. Prima della costruzione dell'attuale santuario, vi era nello stesso luogo una chiesa più modesta, ma molto più antica, dedicata allo stesso Santo, trasformata in sacrestia dell'attuale tempio e molti scritti storici testimoniano il profondo legame devozionale tra i leccesi e la ‘Capu de santu Ronzu' sin dall'antichità", scrive Pankiewiz nell'interpellanza, ritenendo "che tale testimonianza della nostra tradizione oronziana debba essere conosciuta e valorizzata e che la riapertura del santuario riveste notevole importanza anche sotto il profilo culturale e turistico". Da qui, la richiesta di un intervento urgente, per ridonare al capoluogo un bene storico riposto da troppo tempo nel cassetto dei ricordi.

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