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Giovedì, 28 Marzo 2024
Politica Santa Cesarea Terme

La difesa del sindaco pirata: “Sono un tecnico che rispetta l’ambiente”

Daniele Cretì, primo cittadino di Santa Cesarea, apprende del titolo negativo della Goletta Verde: "Siamo abituati". Ma difende la "pubblica utilità" del consolidamento del costone e risponde a Legambiente: "Pareri politici"

SANTA CESAREA TERME - Ai titoli su Porto Miggiano, alle accuse e alle battaglie mediatiche c’è ormai abituato. Daniele Cretì, sindaco di Santa Cesarea Terme, apprende dalla stampa dell’assegnazione della bandiera nera della costa salentina alla località, oggetto di polemiche da anni, e del titolo di “pirata” che gli ha assegnato la Goletta verde di Legambiente in quanto ritenuto amministratore che non ha difeso la salvaguardia del proprio territorio.

Sorride amaro, ma non predica sorpresa dinanzi al “riconoscimento negativo” attribuitogli dagli ambientalisti, anche se ribadisce di non conoscere le motivazioni di questa scelta: “Se il metro utilizzato è lo stesso per l’assegnazione di due vele a Santa Cesarea – chiarisce il primo cittadino -, in cui si faceva riferimento agli interventi di consolidamento del costone roccioso, a questo punto posso solo dire che ben vengano le bandiere nere. Io ho spiegato più di una volta la finalità pubblica dell’intervento, che serve alla messa in sicurezza dell’area, che, tra pochi giorni, tornerà fruibile e pubblica, e tale continuerà a restare”.

Cretì respinge, insomma, ogni attribuzione di attenzione “privatistica” sull’area ed ammette: “Abbiamo fatto il callo come amministrazione a questa esposizione mediatica, ma personalmente ritengo che alcune prese di posizione siano più politiche. Lo abbiamo riscontrato, come detto, nell’attribuzione delle due vele, dove le motivazioni facevano riferimento alla medesima questione. Io sono un tecnico che guarda con attenzione all’ambiente, non sono uno speculatore e ho la coscienza a posto”.

Quanto alla “cementificazione” di oltre 60mila metri quadrati di costa e sull’accusa di Legambiente di non aver mosso un dito per fermare quella che viene vista come una profonda alterazione del territorio, il sindaco risponde: “Non c’è alcun legame della mia amministrazione e nessun atto relativo a quelle strutture”. Insomma, Cretì “accetta” le critiche e queste assegnazioni, ma non ci sta a passare come sindaco che non ascolta le ragioni dell’ambiente. Quel che è certo, però, e lo sa bene anche lui, che la battaglia mediatica su Porto Miggiano proseguirà ancora.

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