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Venerdì, 29 Marzo 2024
Politica Otranto

"La nostra politica è ridare voce al buon senso"

Festa provinciale dell'Udc a ieri sera Otranto. Insieme al presidente Pier Ferdinando Casini, Rocco Bottiglione, il senatore Ruggeri e gli altri esponenti provinciali dello Scudo crociato

Ancora una volta la città di Otranto ha ospitato la festa provinciale dell'Udc, giunta alla terza edizione, che ha visto partecipare il presidente Pier Ferdinando Casini e l'onorevole Rocco Buttiglione, oltre naturalmente ai principali esponenti del partito presenti sul territorio: dal senatore Ruggeri al senatore Chirilli, da Gino e Andrea Caroppo a Maria Cristina Rizzo, da Luigi Licci ad Antonio Pepe. A fare gli onori di casa, c'erano il sindaco, Luciano Cariddi, con diversi esponenti della sua maggioranza, e Franco Coluccia, coordinatore cittadino Udc. Da sfondo ai dibattiti politici, la cornice del lungomare di Otranto. Buona la partecipazione di pubblico e di curiosi che si sono avvicinati alle transenne che davano sul palco.

Per quel che riguarda i temi toccati nella serata, c'è di tutto: le immancabili stoccate al governo Prodi e le frecciate agli alleati di coalizione, i riferimenti alla legge elettorale con la riproposizione del modello alla tedesca, gli elogi (a dir il vero, qualche volta anche un po' anacronistici) alla Chiesa, considerazioni sulla politica locale a ruota libera, dalla provincia alla regione. Il tutto condito con una velata nostalgia nei confronti del passato democristiano e di uno statista come Alcide De Gasperi, più volte evocato dai presenti. Sul governo Vendola, in particolare Gino Caroppo, coordinatore regionale, ha affermato come la campagna elettorale del Presidente sia stato solo uno spot senza seguito, specificando come "molti giovani attendano ancora il salario d'ingresso". Il senatore Ruggeri ha sottolineato come "non sia possibile né oggi né mai allearsi col centro sinistra, perché c'è una distanza di valori abissale". Particolarmente incisivo l'intervento dell'ex sindaco di Uggiano, Maria Cristina Rizzo, che ha sollecitato il partito a fare scelte che puntino sulla formazione costante di donne e giovani.

Casini ha per lo più dissertato sul discorso dei valori: "Dicono che non ci sono più valori. Non è vero e io me ne rendo conto ogni qual volta che torno ad Otranto e vivo l'esperienza della Commemorazione dei Martiri: quel fatto storico, per lo più rimosso dai testi, è significativo di quello che possiamo difendere: l'identità cristiana come matrice della nostra cultura". Rocco Buttiglione sottolinea come la linea politica del partito è quella di ridare voce "al buon senso, il grande dimenticato del nostro tempo, dove il relativismo e l'idea di una società liquida alla Baumann, senza valori, spadroneggia". Infine, qualche riferimento alle candidature regionali su cui spendere: a chi gli chiede se Raffaele Fitto abbia il diritto di riprovare a guidare la Regione, Casini replica: "È un ottimo nome; ma non è l'unico: Mantovano e soprattutto la Poli Bortone, che ha fatto molto bene, sono due nomi altrettanto accreditati. E anche il nostro partito può spendere importanti candidati per quell'appuntamento elettorale".

La gente seduta applaude convinta, ma tra i passanti qualcuno storce il naso: del resto, nelle feste dei partiti il rischio è sempre quello di essere fin troppo autoreferenziali, pontificando sui presunti meriti propri e criticando gli altrui demeriti. E, nonostante un dibattito per certi tratti interessante, che ha toccato anche temi all'ordine del giorno come la legge 30, il partito democratico o l'oggetto misterioso di un partito unico del centro destra, non c'è aria di eclatanti novità politiche. Momento di commozione da registrare è quello in cui Gino Caroppo ha ricordato il giornalista di Tele Rama, Sergio Vantaggiato, da poco tragicamente scomparso. Il finale della serata è stato tutto per Paolo Belli e la sua band, l'ex Ladro di Biciclette, che a ritmo di blues e funky jazz, ha intrattenuto il pubblico di Otranto fino a tarda notte.

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