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Politica Specchia

"Lassismo nella gestione pubblica: ed ora mi dimetto "

Antonio Lia, sindaco di Specchia e uomo chiave nello straordinario sviluppo del piccolo centro salentino giunto all'attenzione della cronaca nazionale per aver vinto il Premio Eden, oggi si dimette

Specchia, 5mila abitanti, Premio Eden nel 2007 per il Comune che in Italia meglio ha saputo interpretare il turismo rurale non invasivo e che lo scorso anno ha contato 18 mila presenze turistiche, grazie anche al fiore all'occhiello del piccolo paese salentino in "altura", Borgo Cardigliano, una splendida tenuta di proprietà comunale e data in gestione ai privati , 250 ettari di campagna, 200 posti letto nella struttura, sala convegni e servizi. Cosa c'entra tutto questo con le dimissioni di Antonio Lia da sindaco di Specchia, annunciate da tempo e oggi rese ufficiali con tanto di missiva a firma dell'ex parlamentare di tradizione democristiana? C'entrano e come. Perché ad un certo punto della gestione pubblica, metodi e ambizioni per il raggiungimento di obiettivi non sarebbero più collimati tra il primo cittadino e alcuni dirigenti della piccola amministrazione comunale.

"La mia storia di politico, di amministratore, di uomo è sotto gli occhi di tutti - scrive Lia - e non sarà certamente l'amarezza per i fatti recenti a far venir meno o anche solo affievolire l'immenso amore e la profonda riconoscenza che mi lega al mio paese. I meno giovani ricorderanno quando, ancora ragazzo, il paese, che non è un'entità astratta, ma è fatto di volti, di cuori, di braccia affettuose, in un momento particolarmente delicato dell'esistenza, mi ha dato tutto e ancora oggi, quando la mente torna a quei giorni penso che tutte le mie energie e tutto l'impegno non saranno mai abbastanza per contraccambiare tanto amore e tanta generosità".

Antonio Lia è stato sindaco a Specchia per la Democrazia Cristiana dal 1975 al 1993. Dal '93 al '95 capogruppo di maggioranza, poi nel 1995 perde le amministrative in cui si candidò per sedere sulla poltrona di primo cittadino, mentre centra l'obiettivo nel 1999. Il suo mandato naturale, a meno di colpi di scena, sarebbe scaduto nella primavera del prossimo anno. Ma in tutti questi anni di gestione della cosa pubblica, una legge in particolare avrebbe forse in qualche modo ostacolato il "vulcano" Lia: la legge Bassanini, quella che proprio nella gestione delle risorse pubbliche ha dato maggiore forza decisionale e quindi più responsabilità ai dirigenti comunali.

"Purtroppo, però, come ho avuto già modo di chiarire in questi giorni - aggiunge il sindaco dimissionario - è tale il disagio con cui sto vivendo questo mio scorcio di mandato da spingermi, mio malgrado, a rassegnare le dimissioni. La sovrapposizione perversa del cosiddetto principio di separazione tra indirizzo e gestione e il limite del doppio mandato fa sì che la struttura, unica competente per Legge a compiere gli atti di gestione, non risponda più ad un Sindaco alla fine del suo secondo mandato e che, quindi, non può più candidarsi per un terzo. Ciò si traduce in un lassismo nella gestione della cosa pubblica, dei beni dell'ente, dei rapporti con i privati affidatari dei nostri beni, che non posso più tollerare proprio nell'interesse del paese, che è e resterà al centro del mio impegno politico". Conclude Lia: "Per la dignità e la coerenza che, spero, mi riconoscerete, non posso accettare di vedere il mio paese allo sbando per l'inerzia degli uffici che, seppure sollecitati, non rispondono più ad un sindaco ormai quasi delegittimato. Per questi motivi rassegno le mie dimissioni da sindaco di Specchia".

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