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“E poggia la tua testa sulla mia”. La risposta alla minacce a Miglietta

L'assessora è stata vittima di un'inquilina abusiva. Il sindaco replica per le rime. Solidali con lei altre donne in politica

LECCE - “Ieu a tie te fazzu puggiare la capu subbra la mia (traduzione per i non salentini: “Ti faccio appoggiare la testa sulla mia”, Ndr)! Andiamo avanti, col sorriso. Insieme”. Il messaggio più significativo è stato quello del sindaco, Carlo Salvemini, che, rispondendo per le rime, e quindi usando il dialetto, ha dimostrato la sua vicinanza all’assessore alle Politiche sociali, Silvia Miglietta, dopo le minacce ricevute da una donna che occuperebbe abusivamente un alloggio popolare. “Te fazzu zumpare all’aria (traduzione per i non salentini: “Ti faccio saltare in aria”) avrebbe intimato, durante un sopralluogo. Tutta la vicenda è ora in mano alla Digos della Questura di Lecce, che ha avviato le indagini su questo e altri presunti episodi intimidatori.  

“Io mi sento parte di una squadra forte, che persegue gli stessi obiettivi. Io mi sento forte, perché il sindaco, la giunta, il consiglio comunale e le cittadine e i cittadini onesti di questa città sono dalla nostra parte. Io continuerò a fare il mio dovere”, è stato oggi il commento della diretta interessata, su Facebook. La questione case popolari, si sa, è fra le più scottanti di Lecce, e non da oggi. In corso c’è un processo.

A Silvia Miglietta, in queste ore, è arrivata la solidarietà di altre donne in politica. Filomena D’Antini, consigliera di parità della provincia di Lecce, manifesta “ferma condanna per le spregevoli minacce rivolte all’assessore Silvia Miglietta. alla quale esprimo piena solidarietà e vicinanza”. Nella convinzione che nulla possa “piegare la politica quando è svolta con dedizione e correttezza al servizio del bene pubblico”.

La parlamentare Veronica Giannone, del gruppo misto, ritiene “vergognoso subire intimidazioni e minacce di morte, solo perché si cerca di fare il proprio lavoro”. Il suo auspicio, che “chi di dovere punisca questi gravi episodi di violenza”. “Ti faccio saltare in aria è l'espressione usata. Un’intimidazione pesantissima. Da quanto mi risulta – aggiunge - non sarebbe la prima volta che l'amministratrice subisce aggressioni di questo tipo durante le operazioni di sgombero degli alloggi occupati. E’ ora di dire basta”.

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