rotate-mobile
Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

“La gara Consip si deve annullare”. Fumata bianca a Bari per il dramma degli ex Lsu

Centinaia di addetti alle pulizie delle scuole hanno protestato in via Capruzzi, mentre sindacati e istituzioni locali firmavano un documento politico sulla necessità di bloccare la gara al massimo giocata al massimo ribasso. Cgil:" Condizione per mantenere il salario"

BARI – Via Capruzzi, la strada su cui affaccia la sede del governo regionale, è rimasta bloccata per ore. Dalle 10 della mattina fino al primo pomeriggio: fino all’ora in cui non è arrivata l’attesa fumata bianca per i lavoratori ex Lsu. Centinaia di addetti alle pulizie delle scuole si sono dati appuntamento, oggi, per manifestare l’incontenibile preoccupazione rispetto al taglio salariale del 60 percento annunciato dall’azienda Dussman. E la questione è stata portata, di prepotenza, all’attenzione delle istituzioni locali.

Anche se, in realtà, il disagio scatenato dal taglio del servizio è avvertito su tutto il territorio nazionale ed ora dopo ora, man mano che si procede con il vaglio della legge di stabilità, assume le proporzioni di un dramma per ben 24mila persone. Il territorio pugliese e campano poi, con le sue 15mila unità, rappresenta il bacino più consistente della forza lavoro ed è proprio in queste due regioni che il livello di guardia è massimo.

Dalla sede del parlamentino pugliese, intanto, è arrivato l’ok politico per il blocco della gara Consip che, in virtù di un bando per l’aggiudicazione del servizio emanato dal Miur, è stata giocata al massimo ribasso. Tutti i rappresentanti politici regionali e provinciali, senza distinzione di appartenenza partitica, e quindi gli assessori (primo tra tutti Leo Caroli, l’assessore regionale al Lavoro) hanno condiviso la proposta dei sindacati, confederali e di categoria, di operare su una pressione sul governo per annullare la gara.

Le parti sociali considerano quest’azione la ‘conditio sine qua non’ per procedere con la convocazione di un successivo tavolo tecnico in grado di trovare soluzioni concrete per il mantenimento dei livelli occupazionali e salariali. Il documento politico, sottoscritto da tutti i livelli istituzionali presenti presso il competente assessorato, verrà quindi inviato all’attenzione del ministero della Pubblica istruzione e della presidenza del Consiglio dei ministri. Confermata anche la data di venerdì 6 dicembre già fissata per l’incontro con la deputazione salentina: ai parlamentari verrà chiesta una piena assunzione di responsabilità nell’operare una pressione sull’esecutivo in tale direzione.

“La problematica del taglio sul monte ore che supera addirittura la metà del servizio non è grave solo sul versante salariale, considerato il rischio che centinaia di persone si troveranno a dover vivere con appena 400 euro al mese – spiega la segretaria confederale Cgil Lecce, Daniela Campobasso -, ma lo è anche sul versante del mantenimento degli standard igienici nei plessi scolastici. E’ ovvio che la qualità del servizio reso alle scuole non potrebbe essere più la stessa”.

Rimane un punto interrogativo, ancora, sulle future azioni dimostrative che i lavoratori intenderanno intraprendere. A partire dalla smobilitazione del presidio allestito all’interno dell’istituto tecnico lecce “G. Costa” che oggi ha arrecato non pochi disturbi al regolare svolgimento dell’attività didattica, scatenando il malumore di alcuni genitori degli alunni presenti a scuola. La breve discussione tra maestranze e studenti si è risolta con un compromesso di buon senso: lezione fino alle ore 10 e poi i ragazzi si sono dedicati ad un’attività di comunicazione esterna (tramite web e social network) sulle motivazioni della imponente protesta che li ha, loro malgrado, coinvolti.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

“La gara Consip si deve annullare”. Fumata bianca a Bari per il dramma degli ex Lsu

LeccePrima è in caricamento