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L'idea: "Marchio Salento" come in Valle della Loira per promuovere il territorio

La proposta di Valori e rinnovamento parte dai numeri: in Francia il marchio “Val de Loire” per il paesaggio e per i castelli ha portato a 280mila nuovi posti di lavoro, 8 milioni di visitatori e 1 miliardo di euro di ricavo annuo. Incontro con Loredana Capone

LECCE - Un “Marchio Salento” seguendo l’esperienza francese “Missione Valle della Loira”. La proposta è di Valori e rinnovamento, presieduto da Wojtek Pankiewicz. E la base di partenza sono i numeri: in Francia il marchio “Val de Loire” per il paesaggio e per i castelli ha portato a 280mila nuovi posti di lavoro, 8 milioni di visitatori e 1 miliardo di euro di ricavo annuo.

Stamattina, per discutere di questa proposta, una delegazione ha incontrato a Lecce l’assessore regionale allo Sviluppo economico, Loredana Capone. Oltre a Wojtek Pankiewicz, c’erano Bruna Caroli, Gabriella Legno (ideatrice della proposta “Marchio Salento”), Raffaele Marzo e Karol Pankiewicz.

“Riteniamo che sia un'idea  progettuale, strategica per uno sviluppo economico ed occupazionale all’insegna della bellezza – ha dichiarato il presidente Pankiewicz. Nella legislazione italiana, statale e regionale non esiste un marchio per i territori che si impegnino a mettere in valore e a proteggere contemporaneamente il proprio patrimonio artistico e  quello paesaggistico”.

L’idea è di apporre un marchio anche al paesaggio salentino, per tutelarlo e valorizzarlo anche sotto il profilo architettonico, “magari potenziando e ampliando le tutele del già esistente marchio, creato a suo tempo dalla Provincia di Lecce, Salento d’Amare, che riguarda le imprese e la promozione e commercializzazione dei prodotti”, spiega il movimento.

In provincia di Lecce vi sono una cinquantina di castelli e una trentina tra palazzi baronali, marchesali e residenze fortificate e castellate. E ancora: siti archeologici, grotte, suggestivi tratti di costa e città d’arte arricchite da chiese e cattedrali. Oltre a tradizioni religiose, musicali ed enogastronomiche.

“Il modello di gestione adottato dai francesi si basa su un organo snello, di natura pubblico, nel quale un ruolo fondamentale è svolto dalle due regioni che comprendono la valle e, per il coordinamento, il principale strumento adottato è la sottoscrizione di una carta d’impegno”, dicono.  “Noi potremmo promuovere un protocollo d’intesa da parte di tutti i comuni coinvolti, che ponga in essere un piano di gestione partecipato”.

Ringraziamo – ha concluso Pankiewicz – l’Assessore Regionale allo Sviluppo Economico, Loredana Capone, dal canto suo, ha accolto la proposta del movimento, esortando a corredarla con una piattaforma tecnologica che metta insieme il patrimonio storico, artistico culturale e paesaggistico del Salento, in modo da diffonderne nel mondo le caratteristiche. Fatto questo, come ha dichiarato Loredana Capone, “si daranno concretezza e prospettive al Marchio e nuove opportunità al Salento”.

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