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Venerdì, 29 Marzo 2024
Politica

Giliberti pronto al ballottaggio: “Senza di me Lecce ingovernabile”

Il candidato del centrodestra festeggia la performance e serra le fila per la tornata finale: "Abbiamo già un maggioranza in Consiglio comunale". Su Delli Noci è certo: "Una parte del suo elettorato si sta avvicinando a noi"

LECCE – Non ha vinto al primo turno per una manciata di voti (2mila e 400), probabilmente distratti dalle liste civiche collegate ad Alessandro Delli Noci, ma Mauro Giliberti non si è dato per spacciato.

Tutt’altro. Lui si dice pronto per il ballottaggio del 25 giugno che decreterà il nuovo sindaco di Lecce e forte di una maggioranza che già esiste in Consiglio comunale. Saldo al timone della coalizione di centrodestra anche grazie all’appoggio dei suoi fedelissimi che anche oggi, nella sede leccese del comitato elettorale, non gli hanno fatto mancare un entusiastico sostegno.

La verità è che nella sala stampa di via Salandra si respirava già questa mattina un clima di festa. Giliberti ha staccato il diretto avversario, Carlo Salvemini, che si è fermato al di sotto del 30 percento con 15 mila suffragi a favore.

L’esito del voto non è scontato, ma il giornalista prestato alla politica è consapevole di aver sfiorato il risultato: “Abbiamo ottenuto 4 mila e 500 suffragi in più rispetto a Carlo Salvemini ed esiste un dato tecnico: Palazzo Carafa può già contare sulla nostra maggioranza e qualsiasi soluzione diversa dalla mia elezione porterebbe la città dritta nell’ingovernabilità”.

Il capoluogo barocco, fresco di un decennio di guida azzurra, secondo Giliberti necessita di un governo solido e stabile: “Noi siamo pronti a guidare subito questa città e l’entusiasmo che vedete oggi ci accompagnerà nei prossimi 15 giorni. Non posso che ringraziare intanto tutti i candidati, dal primo degli eletti fino all’ultimo che non ce l’ha fatta: siamo una squadra unita che ha dimostrato di avere i numeri e la forza necessaria, ed ha ottenuto un risultato per il centrodestra unico sul panorama nazionale”.

Neppure le oscillazioni dovute al voto disgiunto avrebbero intaccato più di tanto il suo primato: “Il fatto che vi sia una certa percentuale di voto disgiunto quando si presentano alle elezioni parecchie liste molto diverse tra loro è fisiologico: nell’elettorato esistono rapporti personali che vanno tenuti in considerazione”.

Semmai, la distrazione dei voti, a detta del candidato, ha avuto l’effetto positivo di produrre una sorta di scrematura interna: “Ora è più chiaro chi c’è e chi non c’è insieme a noi ed i furbetti non sono stati premiati dall’elettorato. I leccesi hanno emesso una sentenza chiara: non vogliono doppiogiochisti al governo della città, né in maggioranza né in minoranza”.

Al netto dell’entusiasmo, l’esito del ritorno alle urne potrebbe essere condizionato dal pacchetto di voti (9 mila quelli incassati) che Delli Noci, già assessore dell’uscente giunta Perrone, ha saldamente nelle mani. L’aspirante sindaco non lo ignora e rilancia: “Con Alessandro non esistono motivi di attrito e mi sono reso conto che una parte del suo elettorato si sta avvicinando a noi perché ci sente affini e non per questioni di mero calcolo utilitaristico”.

Dagli avversari e da Carlo Salvemini, in particolare, Giliberti attende una risposta rispetto al commento post elettorale del numero uno della Regione Puglia, Michele Emiliano: “Il presidente ha demolito il risultato complessivo del Pd e del centrosinistra in Puglia e si è posto come un ponte per il dialogo tra Salvemini e Delli Noci. Prima di parlare di apparentamenti possibili, vorrei capire il motivo di questa presa di posizione curiosa”.

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