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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Lecce più inquinata di Taranto? Serve un consiglio comunale aperto

A proposito della vicenda Ilva anche il presidente di Ilva, Bruno Ferrante, dopo il ministro dell'Ambiente, Corrado Clini, cita i dati sulla mortalità per tumore. Carlo Salvemini chiede dati e informazione per la città

LECCE  - Tirata per la giacchetta da autorevoli protagonisti di una questione che secondo Giorgio Squinzi, numero uno di Confidustria,  potrebbe valere 8 miliardi di euro, Lecce ritorna nel dibattito sull’Ilva di Taranto.

Dopo il ministro Corrado Clini, infatti, è stato l’ex prefetto e attuale presidente di Ilva, Bruno Ferrante, a citare i dati sulla mortalità per cancro che vedono il capoluogo salentino primeggiare su quello jonico (fonte Istituto superiore di sanità e Osservatorio dei tumori della Puglia). Il paragone servirebbe a dimostrare che se ci fosse un nesso di causa-effetto tra le emissioni inquinanti dello stabilimento e il numero dei decessi, allora Taranto dovrebbe risultare in cima alla classifica.

In varie circostanze l’oncologo Giuseppe Serravezza, presidente della Lega italiana contro i tumori (Lecce) ha spiegato questa “anomalia” con l’azione dei venti, ma i numeri sono nero su bianco e vengono presi alla bisogna per far passare alcuni messaggi e altri no. Ma qual è la qualità dell’aria a Lecce? Quali sono i dati più aggiornati sulla concentrazione di pm 10, biossido, di azoto e ozono? (Clicca qui per i dati aggiornati dell'Arpa).

Sulla scorta di queste domande, Carlo Salvemini, consigliere comunale di Lecce Bene Comune chiederà al dirigente del settore Ambiente, Fernando Buonocore, l’aggiornamento sul monitoraggio e, in seconda battuta, al sindaco, Paolo Perrone, un consiglio comunale monotematico con Regione, Arpa, Asl e le associazioni interessate, come Lilt e Peacelink.

Partendo dalla considerazione che tra gli obiettivi di intervento indicati nella relazione per il 2011, firmata dal dirigente comunale, non c’è nessun riferimento al controllo della qualità dell’aria, Salvemini chiede di puntare il faro dell’attenzione sulla situazione cittadina:  “Credo che dal comune capoluogo debba partire un segnale forte di acquisizione di consapevolezza, necessità di conoscenza e approfondimento, definizione di linee di intervento”.

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