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Comuni sprovvisti di vigili, sit-in contro il decreto che blocca le assunzioni

E' scattata la protesta degli stagionali, ma anche dei vincitori a tempo indeterminato dell'apposito concorso pubblico, contro il decreto legislativo 58/2015. Il sindacato Diccap: "Interpretazione errata della norma". Scendono in campo i sindaci della località balneari

LECCE – Il governo blocca le assunzioni dei vigili urbani, che siano a tempo indeterminato o meno, poco importa. Il decreto legislativo numero 78 del 2015, infatti, ha segato le gambe alle amministrazioni comunali, stabilendo (nel comma 3) che fino al completo assorbimento del personale appartenente ai corpi e ai servizi di polizia provinciale nei ruoli degli enti locali con funzioni di polizia municipale, i comuni non possano reclutare personale, con qualsivoglia tipologia contrattuale, da destinare a tali funzioni.

Il provvedimento ha fatto scattare l’immediata protesta degli aspiranti al ruolo che, questa mattina, si sono radunati ai piedi della prefettura di Lecce per far sentire la propria voce. I lavoratori erano rappresentati dal sindacato della polizia locale, Diccap – Sulpm. “Riteniamo che al fondo vi sia una interpretazione sbagliata dell’articolo 5 del suddetto decreto – ha spiegato il segretario Antonio De Jaco – che sta determinando una situazione di grave disagio sia per i lavoratori che per la collettività: l’equivoco sta nel fatto che il provvedimento parla espressamente di inserimento di personale negli organici dell’ente, in funzione del fabbisogno, ma ciò non vale per i vigili che prestano servizio in forma temporanea o stagionale perché servono solo ad integrare gli organici già esistenti”.

Diverse amministrazioni comunali stanno affiancando la protesta, lamentando di non poter affrontare la stagione estiva, ormai in corso, senza il fondamentale contributi degli operatori di polizia locale. E’ questo il caso dei sindaci di Gallipoli, Alezio, Santa Maria di Leuca e Porto Cesareo, ogni anno alle prese con il consueto boom di turisti nelle località balneari.

Davanti alla prefettura in protesta

“A fronte del notevole incremento demografico che registriamo sui nostri territori in questo periodo, si rende necessario approntare tutta una serie di servizi per poter garantire un’accoglienza adeguata – ha precisato a questo proposito il primo cittadino di Otranto, Luciano Cariddi - . In particolar modo, le città turistiche come Otranto, da sempre, fanno leva su un incremento delle forze di polizia municipale ricorrendo a contratti di lavoro stagionali, per poter garantire sicurezza urbana e regolare viabilità nel centro cittadino e lungo le zone litoranee. Ma, a stagione già iniziata, ci siamo ritrovati a dover fare i conti con questo provvedimento normativo. Tuttavia le assunzioni stagionali dei vigili trovano legittimazione nell’articolo 208 del Codice della strada che dispone di destinare una quota dei proventi delle sanzioni amministrative pecuniarie proprio alla copertura finanziaria necessaria a garantire forme di contratti di lavoro a tempo determinato e flessibili”.

“Si impone quindi la necessità, al fine di eliminare la situazione di incertezza e di paralisi venutasi a creare, per il ministero competente, di emanare urgentemente una circolare con la quale si chiarisca che la previsione di cui al comma 3 dell’articolo 5 del decreto 78/2015 non fa venir meno la possibilità per i comuni di provvedere, ove ne ricorrano le condizioni, alle assunzioni stagionali”, ha concluso il sindaco Cariddi.

Sul piatto della bilancia pesano, non di meno, le difficoltà ricadute sulle spalle di molti lavoratori che sono riusciti ad entrare in graduatoria, (l’ultima del maggio 2015) dopo aver superato l’apposito concorso pubblico della polizia municipale. E’ questo il caso di due ragazzi di Racale, Luca Di Masi e Gabriella Stefanizzi, che sono risultati vincitori ma non possono essere assunti a tempo indeterminato, proprio a causa del blocco imposto dal provvedimento: “La causa non è neppure di tipo economico perché ci risulta che vi sia tutta la disponibilità monetaria, ma noi dobbiamo rinunciare al nostro diritto soggettivo all’assunzione. Non è giusto che una persona che ha vinto un concorso debba essere penalizzata rispetto a chi è risultato vincitore appena pochi mesi prima”.

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