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Fra valzer di nomi e freddure, in un clima politico sempre più rovente

Delli Noci, tirato in ballo, si schermisce: "Basta l'uso strumentale del mio nome, si parli di programmi". E dal Pd Marra: "Nessun progetto fantapolitico: noi contro la Giunta Perrone". Messuti: "Il mio vissuto politico non si discute"

LECCE – Finito al centro di un tourbillon mediatico sul suo prossimo futuro, l'assessore Alessandro Delli Noci oggi scende in campo non tanto per vincere la partita sulla copertura carente del Wifi nel "Via del Mare", quanto per chiarire la sua posizione nell'ambito più vasto e delicato delle prossime elezioni. Materia spinosa, oggi più che mai, perché gli sembra di essere precipitato – parole sue - nella “versione grottesca di una tombola in cui si estraggono nomi e si generano ilarità e reazioni varie”.

Recenti freddure del sindaco Paolo Perrone, secondo cui sarebbe “troppo impegnato a capire da che parte stare”, non sono state digerite. Il riferimento è evidente, riguarda le indiscrezioni rispetto a una candidatura del giovane esponente della giunta in una coalizione allargata alle prossime amministrative, e comunque alternativa al centrodestra. E tutto ciò ha lasciato l’interessato molto perplesso.

“Sin troppe volte il mio nome è stato tirato in ballo e oggi credo sia arrivato il momento di chiarire che non consentirò ulteriormente che la mia figura, la mia professionalità, il mio impegno siano utilizzati in maniera strumentale da nessuno, amici o avversari politici, esponenti di partito o simpatizzanti al bancone del bar”, esordisce Delli Noci. Che fornisce anche una chiara definizione del suo mandato. “La mia esperienza politica di questi quattro anni è stata improntata sulla volontà di mettermi al servizio di tutti, indistintamente e indipendentemente dal colore politico”.

Insomma, un lavoro “senza pregiudizi”, che, secondo l’assessore, “oggi si traduce in un consenso trasversale e diffuso”. La chiave di lettura? Tutto ciò per lui è “un valore aggiunto”, e non, “un problema”. “Non ci sono inciuci, né strategie”, aggiunge. “Da parte mia solo la consapevolezza di un lavoro fatto al massimo delle mie possibilità e per la comunità intera, e ringrazio quanti, anche avversari politici, scevri da qualsiasi condizionamento, hanno avuto l'onestà intellettuale di riconoscerlo”. 

“Il fatto di sentirsi lusingato da apprezzamenti altrui credo sia legittimo, e questo il sindaco Perrone dovrebbe saperlo bene – prosegue Delli Noci -, essendo stato recentemente destinatario di giudizi positivi”. Il richiarmo è, evidentemente, alle parole del premier Matteo Renzi, rilasciate nel corso di un’intervista rilascia a “Il Foglio”, che hanno provocato qualche subbuglio politico.    

Insomma, il giovane assessore intende dare un taglio netto allo “sterile dibattito che è in atto, ricco di dichiarazioni di circostanza, di tavoli che hanno il sapore di rituali di altri tempi, di troppe fughe in avanti, di sotterfugi e tatticismi che nulla hanno a che vedere con i problemi della città e della gente”. E spiega: “Occorre invece che tutte le forze politiche e associative di Lecce, il cui coinvolgimento è utile per far tornare i cittadini a essere i primi e principali protagonisti delle scelte della propria città, si confrontino e diano il proprio contributo sulla visione programmatica per il futuro”. 

Basta, dunque, “all’inutile e noioso valzer dei nomi”. Per lui è il momento di dare voce alla “sinfonia delle idee e dei programmi, che mi permetto ritenere rispetto all’appartenenza delle forze politiche, veri elementi di interesse da parte dei cittadini”. Per Delli Noci, deve essere rimesso al centro di tutto “il vero protagonista dell'intero processo, che, non me ne vorrà Perrone, non è lui, non sono io, ma è il cittadino, che oggi si chiede cosa accadrà alla città e in via solo subordinata chi sarà il prossimo sindaco”.

_LUC5996-2Anche dal Pd arriva un chiarimento. Il segretario cittadino, Fabrizio Marra, in merito al suo partio, parla di un “progetto amministrativo fortemente alternativo rispetto all’operato di Paolo Perrone e della sua giunta in questi anni”. E spiega: “Nessun fantomatico invito ad assessori della sua giunta da parte del Pd o del centrosinistra a candidarsi a primo cittadino alla guida di non meglio identificati laboratori politici”. Tutte voci, a dire del segretario, “destituite di ogni fondamento”.

A tale proposito, Marra tiene a precisare che “il Pd di Lecce ha sempre avuto un giudizio negativo sul bilancio di mandato di Perrone e delle sue giunte, sia nella prima consiliatura, sia in quella attuale”. E prosegue: “Il Pd di Lecce, il gruppo consiliare e in primis Loredana Capone, quale portavoce dell’opposizione a Palazzo Carafa, sono impegnati nella costruzione di un’idea di città in forte discontinuità rispetto al passato, e il nostro obiettivo è coerentemente quello di mandare a casa Perrone ed i suoi assessori, compresi Alessandro Delli Noci e Gaetano Messuti, poiché le loro velleità di candidarsi a sindaco di Lecce potranno trovare gratificazione solo ed esclusivamente nel centrodestra”.

Sulla questione delle amministrative, proprio questa mattina il Partito democratico ha svolto una riunione, alla presenza dell’intero gruppo consiliare, dei segretari di Lecce, provinciale e regionale, e dei vari livelli istituzionali. Nel corso del dibattito, è emerso “che la competizione amministrativa sulla città capoluogo sia assolutamente praticabile e possa portare alla guida di Palazzo Carafa”. Ergo, il Pd corre con la casacca del Pd. “Non ci sono e non ci saranno spazi per illazioni e progetti di fantapolitica per il rispetto che dobbiamo a tutti quei leccesi che guardano a noi come una prospettiva di cambiamento per la città”.

E, a proposito del citato Gaetano Messuti. L'interessato, su apprezzamenti nei suoi confronti, che proverrebbero dal centrosinistra, chiarisce che si tratta di "elogi che non ho avuto il piacere di ricevere direttamente". Ciò non toglie che, "se si tratta di notizie fondate, non posso che essere lusingato: mi riempirebbero di orgoglio, alla stessa stregua degli apprezzamenti di Renzi rivolti al sindaco Perrone e alla sua amministrazione, che sono stati la conferma di un buon lavoro svolto in questi anni e che mi hanno fatto molto piacere".

"Gli apprezzamenti dell'opposizione locale nei miei confronti, oggi - aggiunge -, sarebbero il riconoscimento, da parte degli avversari politici, dell'importante lavoro svolto nelle vesti di assessore ai Lavori pubblici di questa città. Del resto, è sotto gli occhi di tutti il grande sforzo fatto in un periodo di tagli e risorse sempre più scarse". 

Ad ogni modo, vero o falso che sia, Messuti chiarisce: "Non consento a nessuno di discutere il mio vissuto politico e il mio storico politico, che, posso assicurare, che è molto più storico di altri 'storici'". "Riguardo alla posizione politica, invece - e fuga i dubbi -, ribadisco di aver dato la mia disponibilità a lavorare per costruire un centrodestra quanto più ampio e articolato possibile, affinché, proprio alla luce delle esperienze negative delle passate consultazioni nazionali e regionali, si possa ritrovare l'unità, senza la quale il popolo del centrodestra si dissolverà tra astensionismo e populismo".

"Oggi - conclude - , siamo tutti chiamati a dimostrare una maggiore responsabilità, evitando fughe in avanti, personalismi, tatticismi, che in questi ultimi anni hanno solo portato a esiti negativi per lo stesso centrodestra".

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