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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Ztl, l’elenco dei pass di consiglieri e amministratori resta nel cassetto

Sono circa 13 mila le auto autorizzate all'accesso al centro storico: una situazione abnorme, determinatasi dal 1999, anno della prima ordinanza, che colpisce soprattutto i turisti. Abituati ad altri centri storici. Allo studio un regolamento

LECCE – C’è e non c’è. L’elenco dei 325 consiglieri comunali e degli assessori che dal 1999 al 2012 hanno beneficiato del pass di accesso alla zona a traffico limitato era atteso per oggi in commissione Controllo – era stato richiesto dal consigliere Antonio Torricelli, del Pd -, ma il responsabile del settore Mobilità, Maurizio Guido, non l’ha portato. “Ci siamo resi conto che nel corso degli anni alcuni permessi sono stati restituiti”, ha detto il successore di Sergio Aversa alla guida di uno degli uffici comunali più strategici aggiungendo di dover quindi procedere all’aggiornamento della lista ma che comunque i titolati ad averlo oggi sarebbero solo 42. E non, come è, tutti gli eletti nelle consiliature dal 1999 ad oggi.

Nel pieno oramai della stagione turistica, Lecce ha scoperto di avere un centro storico, suddiviso in varie ztl, ostaggio delle auto. Lo dicono innanzitutto i visitatori, sorpresi nel constatare le frequenza del traffico veicolare tra vicoli e monumenti. Lo lamentano da tempo i residenti, la cui prima difficoltà è trovare un parcheggio nei pressi della propria abitazione. Lo ha detto, la scorsa settimana, il comandante della polizia municipale, Donato Zacheo, convenendo sulla necessità di ripensare tutto il sistema delle autorizzazioni che, senza essere di parte o maliziosi, potrebbe essere stato gestito con maglie troppo larghe.

Ma se la quattro ruote che possono attraversare il centro storico o parti di esso sono – all’anagrafe della mobilità – oltre poco meno di 13mila (12079 i tagliandi distribuiti più 678 pass per portatori di handicap e personale incaricato di visite mediche) è perché la casistica di autorizzazioni compresa nella prima ordinanza, quella del 1999, e nelle varie che successivamente hanno ulteriormente allargato la pletora dei beneficiari, riconosce il diritto di vedersi riconosciuto il fatidico talloncino a diverse categorie.

Se una testata giornalistica è stata registrata presso il tribunale, ad esempio, può richiedere fino a due pass. Che poi abbia cessato le attività, non significa che sia venuto meno il diritto. I controlli sulla permanenza dei requisiti, infatti, pare siano stati uno dei punti deboli di questa vicenda. Ecco perché sono 322 i permessi che ad oggi risultano validi. Un numero senza dubbio “indecente” che già potrebbe spingere qualcuno ad una dignitosa restituzione.

Politica e stampa, quindi, ma non solo. Ci sono i commercianti (746), gli studi professionali (542),  e le strutture ricettive (611) per le quali va fatto un discorso ulteriore: non sono compresi nel computo totale i permessi temporanei concessi a chi soggiorna in un B&b che a Lecce sono circa 450 i B&b, un terzo dei quali localizzati nella parte antica della città. Ciascuno può richiedere un pass ogni due stanze (oltre le quattro camere, per legge, diventano affittacamere o alberghi). Dunque, a regime dei flussi turistici, ci potrebbero essere in alta stagione fino a 300 auto in più.

Nel corso della seduta odierna della commissione preceduta da Antonio Rotundo è stato confermato un orientamento unanime alla verifica puntuale della situazione esistente, anche con diverse sfumature: Antonio Torricelli ha espresso la convinzione che si possano configurare “reati anche di natura penale” e che la gestione disinvolta della concessione dei pass possa essere ricondotta alla logica delle “sacche elettorali”. Il vice presidente del consiglio comunale ha chiesto “uno stop and go”, cioè la predisposizione di un controllo d’urgenza nel minor tempo possibile per procedere alla verifica dei requisiti e, parallelamente, alla predisposizione di un regolamento che faccia ordine in una materia che l’ordinanza del 1999 e le successive hanno dilatato a dismisura.

guido_commissione2 002-2Antonio Lamosa, esponente di maggioranza in quanto capogruppo di Lecce Città del Mondo, ha convenuto sulla necessità di ritornare in tempi brevi ad una situazione di normalità, mentre Carlo Salvemini di Lecce Bene Comune ha spronato il dirigente ad intervenire senza attendere che arrivi l’input politico perché è chiaro che di auto in giro nel centro storico ce ne sono troppe.

Dopo la discussione della scorsa settimana – quando è esploso il caso -, l’ufficio competente si è messo al lavoro su una prima bozza di regolamento. Che dovrà poi essere approvata dalla commissione Traffico e dunque ricevere il definitivo via libera dal consiglio. Lo ha precisato il dirigente che ha comunque rassicurato i commissari sul fatto che, almeno per quanto riguarda residenti e domiciliati, alcuni controlli sono stati fatti nel tempo, portando alla cancellazione di circa tremila posizioni.

Tuttavia non è detto che questo iter porti successo. E’ sin troppo recente il caso, per certi versi analogo, dei permessi per la sosta gratuita sulle strisce blu della Sgm. Una grana che è stata risolta d’imperio dall’amministrazione con un’ordinanza che ha azzerato tutto, dopo che per mesi non è andata in porto l’approvazione di un regolamento. Eppure, anche in quel caso, sembravano tutti essere d’accordo, maggioranza e minoranza.

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