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Liste d'attesa interminabili per malati di cancro, parte un'interrogazione

La presenterà domani Abaterusso, dopo i casi denunciati dal Tribunale per i diritti del malato. "La responsabilità è dei manager"

BARI - “Le liste d’attesa per i malati di tumore sono un’indecenza”. Ernesto Abaterusso, consigliere regionale del Pd, interviene sul caso divulgato dal Tribunale per i diritti del malato di una donna che, avendo necessità di una Tac urgente a Lecce, presso il “Vito Fazzi” (nell’arco di tre giorni, secondo richiesta del medico curante) s’è vista fissare un appuntamento al 2017. Un anno e mezzo di distanza dopo, per la precisione. Un caso che non sarebbe isolato.

“E bene ha fatto il Tribunale per i diritti dei malati ha rendere pubblico uno dei tanti casi di disservizi che si registrano ogni giorno”, commenta Abaterusso, che sta presentando un’interrogazione urgente al presidente della Regione, Michele Emiliano, che ha avocato a sé, come ben noto, la delega alla Sanitò.

Il consigliere regionale ha anche un’idea precisa sulla distribuzione delle colpe e aggiunge: “Se ancora oggi si assiste a episodi così gravi, è anzitutto per responsabilità dei vari manager che in questi anni hanno avuto nelle loro mani la gestione della sanità”.

“Diciamo le parole giuste: tutti costoro, sempre pronti a dispensare lezioncine apprese nei tanti master frequentati, hanno fallito alla prova dei fatti”. E ancora: “Vuol dire che per anni sono stati chiusi nelle loro stanze – commenta - senza ascoltare né i pazienti e i loro bisogni, né gli stessi medici che operano in trincea e ai quali neppure si risponde quando sollevano problemi che riguardano una diversa organizzazione della sanità”.

Ernesto Abaterusso (1)-2A Emiliano, Abaterusso chiede ch affronti la situazione con determinazione. E’ fondamentale “garantire ai malati di tumore un percorso più rapido”. E sul caso, annuncia: “Con riferimento al settore della diagnostica nell’Asl di Lecce, presenterò domattina un’interrogazione urgente per conoscere la mappatura della dotazione strumentale e del personale utilizzato in provincia di Lecce”.

Ovvero: “Quante Tac e risonanze magnetiche pubbliche ci sono, qual è l’indice di utilizzazione, quanto personale è utilizzato e in quali sedi, se ci sono tecnici radiologi che svolgono altre funzioni, qual è il fabbisogno di personale, se è possibile procedere ad assunzioni, anche a tempo determinato, di medici e tecnici radiologi. E chiederò, naturalmente – precisa -, quali iniziative s’intendono assumere da subito per evitare il ripetersi di episodi inaccettabili come quelli denunciati in questi giorni”.

“Gli annunci in pompa magna cui siamo stati abituati negli anni passati, e la decana degli assessori regionali, Elena Gentile, ha battuto tutti i record, non servono. Meno fuochi d’artificio parolai e più fatti”. “Ci vogliono manager che lascino i titoli sulla scrivania e scendano nelle corsie e negli ambulatori e da lì – conclude -,  conoscendo le strutture e i bisogni dei pazienti, organizzino il loro lavoro per una sanità a misura delle persone”.

L'Asl, dal canto suo, risponde che la direzione sta accertando quale possa essere stata l’anomalia. "L’attenzione alle liste di attesa, in particolare per i pazienti oncologici, era e continuerà ad essere azione prioritaria di questa direzione tanto che era già stato convocato per i prossimi giorni un incontro con i direttori dei servizi di radiologia per verificare i carichi di lavoro in orario ordinario e fuori dall’orario di servizio, svolto a titolo di prestazioni aggiuntive e/o di lavoro straordinario, nonché l’attività svolta a pagamento in intramoenia", recita una nota stampa.

"In quell'incontro saranno prese in considerazione le dotazioni organiche secondo gli standards ormai consolidati e che saranno anche strumento per la riorganizzazione dei servizi di radiologia nella nuova rete degli ospedali. Questo approfondimento - spiegano dall'Asl - è stato condiviso nei giorni scorsi con le organizzazioni sindacali, che si sono mostrate molto collaborative sul tema".

L'Asl ricorda anche il recente acquisto di due Tac con gara Consipo per gli ospedali di Galatina e Copertino e il fatto di aver programmato, pianificato ed ottenuto dalla Regione l’autorizzazione di acquistare con i Fondi Fesr nuove attrezzature (mammografi, ecografi, densitometri ossei). Nel frattempo, è stato attivato il censimento delle attrezzature già acquistate nel recente passato, dalle precedenti direzioni strategiche, e di nuova generazione per verificare se siano tutte funzionanti.

"Cambiano gli assessori, i direttori generali ed i piani di riordino, ma i problemi atavici della sanità targata centrosinistra restano gli stessi: i casi di Tac negata ai pazienti oncologici nell'Asl di Lecce è una fotografia drammatica di quanto la cattiva gestione del sistema infici sul diritto alla salute del cittadino pugliese". Così il presidente del gruppo consiliare di Forza Italia, Andrea Caroppo.

"Fissare - aggiunge - una prestazione simile a due anni dalla richiesta, equivale a negare l'accesso alla pubblica assistenza. La verità è che il sistema pugliese andrebbe rivoltato come un calzino, anziché pensare a tagliare ulteriormente i servizi. Non possiamo fare a meno di stigmatizzare, inoltre, il silenzio assordante del presidente-assessore Emiliano a riguardo, forse perché non ha ancora la più pallida idea di come si governi la sanità".

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