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Lsu a un passo dalla stabilizzazione, ma la burocrazia rallenta tutto

La denuncia arriva da Cgil, Cisl e Uil che denunciano ritardi nelle procedure e chiedono al prefetto la convocazione di un tavolo con tutti gli attori coinvolti

LECCE – Ritardi su tutta la linea per i lavoratori socialmente utili che, da vent’anni, attendono di essere stabilizzati all’interno della Pubblica amministrazione. Ora che sono ad un passo dal traguardo però – considerato il fatto che i fondi statali e regionali sono finalmente disponibili – più di qualcosa non procede per il verso giusto.

Gli enti locali, innanzitutto, che si avvalgono delle loro prestazioni lavorative, procedono a passo di lumaca. La denuncia arriva dai sindacati Cgil, Cisl e Uil che sono pronti a dare battaglia sul punto e, per velocizzare le procedure burocratiche, domani mattina terranno un sit-in di protesta nei pressi della Prefettura di Lecce.

“Sulla strada della stabilizzazione in provincia di Lecce si procede a rilento – scrivono i segretari confederali - e, come se non bastasse, sorgono forti preoccupazioni anche per il ritardo eccessivo che sta caratterizzando la sottoscrizione del rinnovo della convenzione Lsu tra governo e Regione per il prossimo anno”.

Il problema non è marginale perché riguarda una corposa platea di lavoratori: 320 nella sola provincia di Lecce; 900 su scala regionale; 46 sono le amministrazioni comunali salentine che si avvalgono degli Lsu. Gli stessi dipendenti, che fanno i conti con un interminabile precariato, hanno un’età media elevata a fronte di un modesto stipendio: appena 580 euro mensili per 20 ore settimanali.

Per queste ragioni le segreterie di Cgil, Cisl e Uil di Lecce si sono rivolte al prefetto di Lecce chiedendogli di convocare, con urgenza un tavolo interistituzionale, alla presenza di tutti gli attori istituzionali coinvolti nella vicenda: i parlamentari salentini, la viceministra allo Sviluppo economico Teresa Bellanova, l’assessore regionale alle Politiche per il lavoro, l’Anci, i rappresentanti legali degli enti utilizzatori di Lsu e le organizzazioni sindacali.

La viceministra, i deputati e senatori salentini potrebbero infatti incidere con propri atti parlamentari sulla legge di Bilancio in corso di approvazione per recuperare le necessarie risorse per il rinnovo della convenzione, lanciando in questo modo un segnale di attenzione verso il territorio.

“All’assessore regionale Sebastiano Leo chiediamo di fornire indicazioni sullo stato dell’arte delle stabilizzazioni avviate dai comuni pugliesi; atteso che le amministrazioni locali hanno tempo fino al 31 dicembre per avviare le procedure di assunzione – puntualizzano i segretari territoriali - . La Regione Puglia dovrebbe spiegare i motivi della mancata convocazione di un tavolo con Anci e organizzazioni sindacali, come preannunciato nella riunione dello scorso 13 novembre, e fugare i dubbi espressi in quell’occasione da molti sindaci in merito alle procedure di assunzione (assunzione diretta o concorso con riserva di posti)”.

“Questi ultimi sono invitati a procedere celermente alle stabilizzazioni possibili e a stimolare i rappresentanti politici nazionali ad una celere stipula della convenzione. Occorre far presto, per questo la presente richiesta assume i caratteri dell’urgenza”, conclude la lettera firmata dai confederali Valentina Fragassi, Antonio Nicolì e Salvatore Giannetto. 

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