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Lunga attesa per la Tac, arriva la task force del ministro Lorenzin

Domani sarà a Lecce per valutare l'episodio emerso nei giorni scorsi. Gorgoni ed Emiliano sugli scudi: "I tempi rispettati e il caso risolto, c'erano altre strutture oltre al Fazzi"

LECCE – Sul caso relativo ai lunghi tempi d’attesa per la Tac a Lecce, è previsto per domani, lunedì 21 marzo, l'arrivo a Lecce di una task force voluta dal ministro Beatrice Lorenzin. La vicenda riguarda una paziente oncologica ed era stato segnalato dal Tribunale del malato. La direzione generale dell’Asl Lecce e la Regione Puglia, nel frattempo, hanno comunque già svolto una relazione al ministero della Salute, in cui si evidenzia che i tempi di urgenza per l'esecuzione di esami diagnostici su pazienti oncologici sono rispettati in ogni caso.

Nello specifico di quanto segnalato, la donna affetta da patologia oncologica, ha fatto richiesta di Tac addome con mezzo di contrasto il 22 febbraio: le date disponibili erano 19 aprile e 20 aprile in strutture private convenzionate, il 3 giugno presso il poliambulatorio di Campi Salentina, il 30 giugno all'ospedale “San Giuseppe” di Copertino e solo il 20 ottobre del 2017 press il “Vito Fazzi” di Lecce.

I tempi lunghi del nosocomio del capoluogo, secondo la Regione e l’Asl, Lecce deriverebbero dal fatto che, tratta dosi di una struttura di secondo livello, deve rispondere alle esigenze di emergenza-urgenza e alle richieste per i pazienti interni, ricoverati in ospedale. La questione era già stata illustrata nei giorni scorsi.  

La paziente in questione aveva accettato solo la data del 20 ottobre 2017. Questo, per un presunto episodio allergico. I vertici sanitari locali sottolineano però che tra le date e le strutture disponibili, c'era anche Copertino dove viene garantita 24 ore su 24 la presenza dell'anestesista. La paziente sarebbe comunque ritornata in ospedale il 4 marzo, discutendo il proprio caso particolare con il direttore dell’Unità operativa di Radiologia che ha preso in carico la paziente facendole eseguire una risonanza magnetica (al posto della Tac, proprio per il riferito caso allergico) l’8 marzo.

“Dunque da quanto riferito sull'accaduto dalla direzione dell’Asl di Lecce e considerando le date utili per l'esecuzione dell'esame, i tempi di attesa su casi urgenti vengono rispettati - dice Giovanni Gorgoni, direttore del Dipartimento salute della Regione Puglia - la comunicazione da parte del medico prescrittore della urgenza diagnostica attiva corsie di prenotazione diverse rispetto a quelle per i casi differibili o per i quali sono previsti i tempi brevi, così come stabilito da normativa nazionale”.

“Per gli oncologici e per i casi particolari – aggiunge -, la prenotazione dovrebbe avvenire con il supporto dei servizi che hanno in cura il paziente, poiché sono loro a conoscere esigenze e problematiche specifiche”.

“Il caso della signora era stato risolto ancor prima del clamore mediatico - dice Michele Emiliano, presidente della Regione Puglia - con gli strumenti, la prassi e le regole di un sistema sanitario che certo richiede nuova forza lavoro e forse in alcuni casi di miglioramento organizzativo, ma che sicuramente è in grado di rispettare le esigenze del malato, soprattutto di quello più grave o con bisogni più evidenti. La task force del ministero – conclude - avrà modo di raccogliere tutta la documentazione relativa al caso in questione per farne una attenta valutazione”.

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