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Politica Via Taranto

Il ricordo sul luogo della tragedia. Monito all’indifferenza verso la povertà

Un gruppo di attivisti e di cittadini si è ritrovato in via Taranto, davanti all'edificio dove lunedì scorso sono morti due clochard. Striscioni e manifesti per ammonire la città: non si può morire in quel modo

LECCE – Una manifestazione breve ma non rituale. Per Dino e Veronica, i due clochard ritrovati privi di vita lunedì scorso in circostanze ancora non del tutto definite, striscioni e manifesti che pongono pesanti interrogativi. Sono caduti in un cisterna, dopo che si è aperta una voragine nel pavimento dell’immobile dove si erano sistemati, in via Taranto. E di tempo, dai primi riscontri, deve esserne passato parecchio prima che un loro conoscente, anch'egli vittima di estremo disagio, si chiedesse che fine avessero fatto.

Questa mattina, intorno a mezzogiorno, una cinquantina di persone, afferenti alle associazioni Bfake, all’Arci, alla squadra di calcio dello Spartak Lecce si sono ritrovate per una commemorazione laica. Con loro anche i volontari dei City Angels, che quotidianamente offrono aiuto a chi un tetto lo deve cercare di giorno in giorno.

Striscioni e manifesti sui muri di quella casa fatiscente. Per dire che non si può morire in quel modo, che non si può morire nell'indifferenza generale. Parole che pesano, che chiamano le istituzioni a invertire la rotta, nell'anno in cui Lecce si gioca le sue carte per la Candidatura a capitale europea della cultura per il 2019,e le autorità ad un rapido e definitivo accertamento dei fatti.

Il ricordo dei due clochard

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