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Venerdì, 29 Marzo 2024
Politica

Polizia provinciale confluisce in quella municipale. Anche agenti leccesi a Roma per la protesta

Anche i rappresentanti salentini della polizia provinciale hanno partecipato al corteo che si è svolto ieri, presso piazza Montecitorio. "Non cancellate la nostra professionalità", hanno chiesto alla presenza delle tre principali sigle sindacali del Paese. Nella protesta, affiancati anche dalle associazioni ambientaliste

ROMA -  Ciò che chiedono è un corpo di polizia ambientale al servizio delle provincie e delle future Città Metropolitane. Vi erano anche gli agenti della polizia provinciale di Lecce in presidio presso piazza Montecitorio a Roma. Al centro della protesta, il decreto legge appena approvato dal governo che “Pone in serio pericolo il destino della polizia provinciale italiana”.

Si è svolta, infatti, ieri a Roma la manifestazione indetta da Cgil, Cisl e Uil, per urlare il dissenso  contro il  il decreto-Legge 78 che obbliga il personale della polizia provinciale a transitare nella polizia municipale. Un passaggio che non è accompagnato dalle funzioni finora assegnate alla Polizia Provinciale, tra cui l’antibracconaggio, la tutela ambientale ed il soccorso della fauna selvatica in difficoltà.

Circa mille e 500 agenti, provenienti da tutte la province italiane, hanno dato vita alla manifestazione nel corso della quale è stato chiesto al parlamento di tutelare la professionalità acquisita. Più Parlamentari appartenenti a diversi partiti politici hanno espresso la solidarietà ai manifestanti. La speranza è che il parlamento modifichi il decreto e provveda alla creazione di una polizia ambientale.

Le siglie sindacali hanno puntato il dito contro un governo che “Ancora una volta ha perso l’occasione di risolvere il problema dei precari degli enti che hanno violato il patto di stabilità”. Accanto ai manifestanti, erano presenti alcuni esponenti della Lipu. L’associazione a difesa degli uccelli , tra l’altro, ha oggi diffuso un documento in cui  si chiede un ripensamento da parte del governo. L’appello è firmato da numerosi altri entri impegnati nella lotta a difesa dell’ambiente, tra cui anche l’Enpa, l’Ente nazionale protezione animali.

Secondo gli ambientalisti il decreto “Svilirebbe  i ben diversi compiti di 2mila e 700 ufficiali e agenti provinciali e farebbe disperdere competenze acquisite negli anni, in materie molto delicate quali lo smaltimento dei rifiuti, la difesa del suolo, la tutela della qualità dell’aria, l’inquinamento acustico e delle acque, la vigilanza su caccia e pesca, il contrasto al bracconaggio e la tutela della fauna selvatica“.

Toni duri anche da parte dell’Aipp, l’Associazione italiana agenti e ufficiali di polizia provinciale secondo la quale il passaggio del personale alla polizia municipale avverrebbe “Nei soli Comuni con eventuali vuoti d’organico e quindi a macchia di leopardo, fermi restando i vincoli del patto di stabilità. Personale di polizia locale con un bagaglio professionale focalizzato sui controlli ambientali, sulla vigilanza in campo faunistico-venatorio, sul presidio di aree rurali , lacustri e montane, verrebbe così disperso a casaccio alla ricerca di eventuali bandi di mobilità per agenti di polizia municipale“.

Il maggiore Antonio Sancesario, vicecomandante della polizia provinciale di Lecce, presente ieri a Roma, ha dichiarato: “Abbiamo assistito a incerte e inattuabili soluzioni: tra le altre quella di un paventato passaggio del corpo di polizia provinciale nel Corpo forestale dello Stato che, da un lato, aveva fatto sorgere punti di criticità contrattuali e, da un altro, erano giunte difficoltà e ostacoli di ordine attuativo che hanno portato ad abbandonare l’idea. Ora viene predisposto il trasferimento del personale nei corpi di polizia municipale, quindi negli organici del personale dei Comuni, che di fatto non risulta scontato per la totalità dei lavoratori considerati i limiti previsti dalla legge”.

Le immagini della protesta a Roma

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