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Mantovano: un piede in due scarpe. L'imbarazzo di An

Le dimissioni dei dirigenti del circolo di Neviano, avanzate nei giorni scorsi, portano alla luce in modo più che evidente le divisioni interne al partito. Ugo Lisi: "Sul caso si esprimerà Fini"

E' subbuglio in Alleanza nazionale. La decisione clamorosa del circolo locale di Neviano, il cui direttivo ha inoltrato le proprie dimissioni, mette a nudo un malessere covato da tempo, riguardante la posizione di Alfredo Mantovano, il senatore che secondo gli iscritti della sezione aennina nevianese (e non solo, ovviamente, ma lo scossone l'hanno dato proprio loro) avrebbe due piedi in due scarpe diverse. Uno in An, appunto, e l'altro nella lista civica "La Città" (https://www.lecceprima.it/articolo.asp?articolo=5517). La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la partecipazione di Mantovano, insieme a Saverio Congedo, alla presentazione della lista civica avvenuta a Neviano nei giorni scorsi (https://www.lecceprima.it/articolo.asp?articolo=5433). E ai 111 iscritti del comune salentino la storia non è scesa giù.

Dopo la nascita a Lecce, in occasione delle elezioni di maggio, e l'exploit elettorale, "La Città" si sta espandendo su tutto il territorio salentino. Ogni nuova sezione che apre, ogni manifestazione congiunta di Mantovano e Congedo (di recente contro Trenitalia, davanti alla stazione del capoluogo, per i noti problemi legati ai collegamenti ferroviari da e per il Salento) è un colpo che An incassa, nel Salento. E ora parte da Neviano la sfida a muso duro. "Mantovano, ma tu con chi stai?", si chiedono.

"Comprendo e mi dolgo per il disagio che in queste ore stanno vivendo il presidente Adriano Napoli e i dirigenti del circolo di Alleanza nazionale di Neviano che si sono dimessi dalle proprie cariche in segno di protesta nei confronti del senatore Alfredo Mantovano che, pur essendo iscritto ad An, sostiene la costituzione di una lista civica che ha le caratteristiche di un vero e proprio partito politico". Il presidente provinciale di An Ugo Lisi prova a fare il punto della situazione e di trovare una soluzione al problema. "La situazione mi rammarica non poco - prosegue - in quanto, sin dal suo insediamento alla presidenza provinciale del nostro partito, mi sono sempre speso con tutte le forze per fare sistema con tutti i circoli allo scopo di tutelare e rafforzare l'unità di An in provincia di Lecce".

"Ad ogni modo - conclude - ribadisco che la questione è già stata sottoposta e verrà riproposta all'esecutivo nazionale del partito e al presidente Gianfranco Fini che è l'unico deputato a prendere una decisione in merito, in quanto il senatore Mantovano siede tra i banchi di Palazzo Madama nel Gruppo di Alleanza nazionale ed è egli stesso esponente dell'esecutivo nazionale di An". Insomma, dovrà essere proprio Fini, che già aveva usato il pugno di ferro verso Congedo al momento della nascita de "La Città", sospendendolo per poi richiamandolo in seno ad An, a dirimere una questione rovente e per certi versi imbarazzante.

E mentre da Roma si attendono novità, una critica forte arriva anche da parte dei circoli dei circoli leccesi di Alleanza nazionale, che in una nota sottolineano "il disagio politico già manifestato dal presidente del circolo di Neviano, in quanto risulta inconcepibile che un senatore eletto dal popolo di Alleanza nazionale continui a inaugurare circoli non già culturali, ma di un autentico movimento politico non identificabile in An e anzi in competizione con essa".

Un presa di posizione forte, verso "tale movimento", apertamente osteggiato da molti militanti di An e "nato inizialmente come fatto episodico, che avrebbe dovuto rappresentare un valore aggiunto, e che oggi, invece, rappresenta un elemento di vera e propria destabilizzazione e un tentativo di impoverire numericamente, politicamente ed elettoralmente il partito, proprio nel momento in cui An in quanto tale dovrebbe essere più forte e affidabile nel confronto con gli ex alleati", continua la nota.

"E' bene - concludono gli aennini leccesi - che il presidente Nazionale Fini prenda posizione per eliminare ogni forma di ambiguità, per tutelare l'immagine e il ruolo di An, per rassicurarne i dirigenti, gli iscritti, gli elettori e gli amici tutti, e così restituire slancio e passione politica".

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