Sindacati in sciopero: “La manovra economica non ci salverà”
Il decreto legge, cosiddetto, "salva-Italia" ha avuto quantomeno un merito: mettere d'accordo i tre sindacati confederali e Ugl sull'urgenza di uno sciopero generale. Si sono ritrovati davanti alla Prefettura del capoluogo
LECCE - La manovra economica varata dal governo Monti con il decreto legge, cosiddetto, “salva-Italia” ha avuto quantomeno un merito: mettere d’accordo i tre sindacati confederali e Ugl sull’urgenza di uno sciopero generale, di tre ore, indetto per oggi. Anche a Lecce i sindacati e i lavoratori sono scesi in campo, per combattere a muso duro un testo che definiscono unanimemente iniquo e repressivo sulla crescita. Lamentano i tagli indiscriminati che colpiscono al cuore i redditi più bassi del Paese, mentre i grandi capitali scudati, le holding, gli interessi delle banche si sarebbero incomprensibilmente salvati.
Il margine di trattativa concesso ieri dal presidente del Consiglio, Mario Monti “è troppo ristretto” per tutti i sindacati che promettono manifestazioni ad oltranza.”Il governo ha commissariato il parlamento, ma non può farlo con noi che rimaniamo l’unica forza di contrattazione con i lavoratori”, denuncia Piero Stefanizzi della Cisl.
Sulla stessa lunghezza d’onda si trova Salvatore Arnesano, numero uno di Cgil Lecce, che punta il dito contro i tre nodi cruciali della riforma: la mancata indicizzazione delle pensioni, l’innalzamento dell’età pensionabile e la reintroduzione della tassa sulla prima casa (Ici ora Imu).
La Uil concorda su tutta la linea e il segretario Salvatore Giannetto parla apertamente di recessione, con un accento di preoccupazione in più per le vertenze ancora aperte nel Salento, territorio già martoriato dal lento stillicidio delle piccole e medie imprese. “Nell’urgenza di varare la manovra economica, si è trascurata l’indagine sui grandi capitali protetti all’estero”, aggiunge Antonella Perrone della Uiltucs che sottolinea la mancata volontà del Governo di intervenire, anche successivamente, con un’efficace lotta all’evasione fiscale.
Il paventato collasso economico è stato il pretesto per indebolire anche il settore terziario, secondo Mirko Moscaggiuri della Filcams Cgil: “Le aperture indiscriminate degli esercizi commerciali, stravolgono le regole basilari del rapporto di lavoro, come il diritto alle ferie e al riposo”.
A proposito della famigerata tassa sulla prima casa, il deputato del Pd, Teresa Bellanova, ricorda il “passo falso compiuto dal governo Berlusconi che con l’abolizione dell’Ici per tutti, ha appesantito le casse dello Stato con un debito di tre miliardi e mezzo di euro”. Le accise dovrebbero, al contrario, agevolare ed esonerare le famiglie con redditi più bassi.
I sindacati hanno lavorato alla costruzione di una piattaforma comune, presentata in Commissione bilancio e portata all’attenzione del prefetto di Lecce, Giuliana Perrotta che propone alcune modifiche: ripristino del sistema di indicizzazione delle pensioni, il mantenimento dell’età pensionabile a 40 anni di contributi senza penalizzazioni, innalzamento graduale dell’età pensionabile per le lavoratrici, imposta sulla casa progressiva e misure di contrasto all’evasione fiscale con la tassazione dei grandi capitali.