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Maritati a Vendola: "La pineta Alimini è bene comune"

Dopo la richiesta degli ambientalisti di Otranto il senatore Maritati scrive al governatore di Puglia Vendola per chiedere spiegazioni sul consenso di una nuova discoteca nella pineta degli Alimini

Il senatore Pd Alberto Maritati, frequentatore assiduo di Otranto e della sua splendida costa, non tarda a rispondere con una lunga lettera all'invito degli ambientalisti di approfondire gli aspetti sul via libera da parte della Regione Puglia che, con parere favorevole di incidenza ambientale, autorizza la costruzione di una discoteca a due passi da un altro tempio della notte, niente meno che nella pineta degli Alimini. E Maritati scrive a al presidente Nichi Vendola. LeccePrima, dal canto suo, si era fatta portavoce di Legambiente e del comitato "Giù le mani dalla costa" pubblicando, la sera dello scorso 30 luglio (https://www.lecceprima.it/articolo.asp?articolo=9677), la richiesta che gli ambientalisti rivolgevano al parlamentare salentino.

"Chiediamo al giudice Maritati così attento ai problemi della nostra terra - questa in sostanza la richiesta - di intervenire a riguardo della vicenda di cui sopra, nel frattempo, invieremo tutta la documentazione a nostra disposizione alla Comunità europea e chiederemo che la stessa intervenga. Infine, facciamo un appello a tutti i cittadini di Otranto affinché facciano sentire, insieme a noi, la loro voce e a loro ricordiamo che si stanno vendendo il paese e la nostra stessa dignità".

Il progetto della discoteca in questione parlerebbe di circa 600 posti. No, non si tratterebbe a questo punto di una grande struttura, anche se immersa nella vegetazione secolare a due passi dal mare (vuoi mettere?), ma che dire di 600 auto che poi parcheggerebbero da quelle parti? E così, mentre il Comune di Otranto se la vede a suon di carte bollate con i gestori dei lidi per vietare il parcheggio delle auto al fresco della pineta lungo la costa, stando a quanto riferiscono gli ambientalisti la Regione si spingerebbe oltre, concedendo anche la possibilità di affittare e poi acquistare la pineta circostante ai proprietari della discoteca.

Quel che appare ancora tristemente lontano da una politica di gestione del territorio in fatto di turismo, risorsa sovrana del Salento ma solo nei commenti e nei discorsi di passerella, è che ancora Regione e Comuni non sanno, o forse sì, cosa fare delle coste: trasformare spiagge e pinete in un lungo mare modello Rimini, e tutti diventiamo più ricchi, oppure concentrarsi sui servizi di qualità, investendo sulla professionalità degli operatori ancora troppo improvvisati e preservando il territorio da ulteriori scempi ambientali, molti dei quali legati all'abusivismo?

C'è un mostro che pensa di farsi ricco in tre mesi, divorando le tasche dei turisti - sempre meno a dire il vero, come confermano i dati sugli afflussi dei vacanzieri - che attratti ingenuamente dai depliant patinati giungono nel Salento de "lu sule, lu mare e lu jentu" senza sapere poi che una volta qui troveranno servizi scadenti, prezzi ingiustificatamente alti e gestori di attività ricettive, sempre meno vogliamo credere, che parlano l'inglese con i verbi in lingua italiana all'infinito: "Voi volere birra?, magiare panino, o piatto pesce?" Alla faccia dei servizi e della professionalità. Lo scenario è triste e si conferma quello di un turismo mordi e fuggi in una terra di nessuno. Questa terra, invece, la sua gestione e il suo progresso nel rispetto della natura che la avvolge, sono di competenza degli enti locali e dei loro amministratori. Che dovrebbero scandalizzarsi per la sola richiesta di un mattone in più lì dove le aree sono protette e quindi sacre.

Pubblichiamo di seguito per intero la lettera del senatore Maritati inviata al presidente della Regione Nichi Vendola:

Ancora una volta mi trovo a dover intervenire per capire quello che succede nel territorio costiero di Otranto, uno dei più preziosi della nostra Puglia. Proprio la meraviglia naturale di questo territorio ha suscitato da sempre l'attenzione di coloro che desideravano utilizzarlo e anche sfruttarlo. Chi conosce la storia di Otranto, gli ultimi 40 anni, sa bene che l'impegno di forze diverse (magistratura, amministrazione comunale, partiti politici, organizzazioni sindacali, associazioni culturali ed ambientaliste, normali cittadini) ha permesso un uso della fascia costiera sostanzialmente accettabile, con strutture turistiche non invasive, impedendo operazioni di pura speculazione e devastazione. La sensibilità diffusa verso i temi ambientali è per fortuna maturata e cresciuta nel tempo.

Nonostante questo i pericoli non sono cessati. Sono d'accordo con tutti coloro, e sono moltissimi, che ritengono la costa otrantina ormai satura di strutture ricettive e ricreative. E' opinione corrente tra gli otrantini, e tra i turisti ospiti che amano la nostra terra, che adesso è necessario preservare al massimo, in modo radicale direi, le bellezze e le ricchezze del territorio naturale rimasto. Gli interventi privati che ancora si propongono devono quindi essere autorizzati con attenta sapienza e con profonda conoscenza del territorio. E' più che mai il momento della politica, non della burocrazia. Perché si tratta di compiere scelte, magari piccole, che rischiano di portare alla progressiva distruzione della natura e alla distruzione del lavoro sin qui compiuto. Le esigenze imprenditoriali ed economiche sono valide soltanto se sono contemperabili con il rispetto complessivo dei beni naturali. Beni che sono di tutti, proprio di tutti.

So bene che questi temi Le stanno a cuore, signor Presidente, e costituiscono anzi uno dei valori di riferimento per il Suo pensiero e le scelte politiche Sue e di questa amministrazione regionale. Proprio perciò Le chiedo di mettere in atto tutto il Suo potere di indirizzo e di controllo.

La stampa locale riporta la notizia che in questi giorni la Regione avrebbe espresso parere positivo per un'altra discoteca nella pineta di Alimini. E si riferisce che il parere positivo regionale conterrebbe anche la possibilità per i privati di utilizzare o acquistare pezzi di pineta pubblica. Non ho modo di verificare l'esattezza di quanto riferito, né conosco ovviamente chi siano gli interessati. So però che tutto questo contrasta pienamente con gli indirizzi politici sia della Regione che del Comune di Otranto. Stiamo parlando di una pineta tutelata anche dalle normative europee. Lei saprà dell'impegno fattivo dell'amministrazione comunale, ad esempio, per impedire finalmente che le auto possano entrare nelle pinete. Si tratta di una precauzione direi elementare. Eppure anche questa azione incontra ostacoli.

Ho timore che i tempi che viviamo favoriscano una cultura che sottovaluta le regole, che cerca di aggirarle utilizzando ogni cavillo, che cerca di ottenere tutto nell'interesse personale, che ignora il concetto e la pratica del bene comune. Però molti cittadini attendono segni diversi, opposti, perché si stanno rendendo conto che la crescita è possibile tutelando la qualità della vita ed i beni di tutti, beni destinati alle generazioni future.

Sono sicuro che Lei sarà d'accordo nel cercare e valutare quindi soluzioni che siano rispettose ma non burocraticamente succubi delle leggi, privilegiando scelte politiche che sono il senso del nostro comune impegno.
La ringrazio dell'attenzione e La saluto cordialmente.

Alberto Maritati


Anche il sindaco Cariddi interviene sulla vicenda del progetto di una seconda discoteca, sul quale la Regione avrebbe espresso parere favorevole: "Si tratta di uno stabilimento balneare di intrattenimento musicale che ha chiesto di estendere la propria attività anche per locale da ballo. Il comune di Otranto è dovuto intervenire la prima volta per accertare degli abusi edilizi che erano stati compiuti lo scorso anno. Nel frattempo, il concessionario dello stabilimento aveva chiesto di destinare a locale da ballo la struttura e ha presentato la valutazione di incidenza ambientale alla Regione Puglia. Nella commissione provinciale di pubblico spettacolo - aggiunge - cui tra le altre componenti partecipa il comune di Otranto, l'amministrazione comunale aveva rilevato alcuni aspetti fondamentali che facevano dubitare circa la possibilità di autorizzare questa nuova destinazione del locale". "Tra i rilievi principali mossi, innanzitutto - prosegue il sindaco -, la compatibilità con lo stato dei luoghi, ricordiamo che tale stabilimento insiste nella zona litorale di Alimini che ricade in un'area Sic; la problematica legata ai parcheggi delle autovetture degli utenti; ed ultimo, ma non ultimo, il fatto che la struttura adiacente a questa viene già utilizzata da diversi anni, e ancora oggi, come discoteca".

E sottolinea: "Con riferimento al problema della compatibilità con l'area Sic, la Regione Puglia ha rilasciato un parere favorevole sulla Via (Valutazione d'incidenza ambientale) presentata dai titolari della struttura, andando addirittura oltre e ritenendo possibile anche realizzare un parcheggio in una zona pineta di circa 800 metri, in possesso degli stessi titolari. Con riferimento al problema dei parcheggi, in ogni caso, in commissione provinciale, i concessionari dello stabilimento hanno esibito una convenzione con una delle strutture a parcheggio esterne alla pineta. Infine, non si è compreso bene come verrebbe risolto il problema dell'adiacenza con l'altra struttura esistente".

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