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Giovedì, 28 Marzo 2024
Politica Martano

Martano: SINDACO E PARROCO SI STRINGONO LA MANO. Pace?

Grazie all'intervento dell'arcivescovo di Otranto, i due s'incontrano in municipio e si chiariscono. Sancita una pace ufficiale… ma intanto dall'opposizione si riapre la polemica sulla vicenda

È ufficiale. Don Camillo e Peppone, al secolo don Massimo De Donno, parroco della chiesa matrice di Martano, ed Antonio Micaglio, sindaco di centrosinistra, hanno siglato la pace. E lo hanno fatto in un incontro nel municipio comunale, dove i litiganti si sono stretti la mano al cospetto dell'arcivescovo di Otranto, mons. Donato Negro. Sembra, infatti, che sia stato decisivo proprio l'intervento mediatore del vescovo, che dopo aver ricevuto la lettera dell'amministrazione martanese, ha cercato con successo la via di una riconciliazione pubblica. Dopo giorni di polemiche molto dure, la pace anelata riporta tranquillità nella comunità martanese.

Il sindaco Micaglio sottolinea come tra la sua amministrazione e il parroco ci sia stato finora "soltanto un difetto di comunicazione", puntando l'attenzione sul ruolo del vescovo che ha facilitato la chiarificazione dei rispettivi ruoli nella comunità di Martano e si è fatto garante della riappacificazione. Micaglio fa sapere che per quel che lo riguarda la "vicenda è formalmente chiusa". E così don Massimo non dovrà abbandonare parrocchia e talare, come minacciata nei giorni della rabbia sull'onda dell'urto con il centrosinistra locale: dimenticate in un sol colpo la sua partecipazione discussa ad una manifestazione della destra martanese, l'omelia con accenni alla viabilità martanese e la lettera al prefetto. Pace fatta a tutto tondo? Macchè… ora è l'opposizione a chiedere delucidazioni al sindaco in merito alla controversia con don Massimo.

Il consigliere d'opposizione, Paolo Protopapa ha, infatti, preparato un'interpellanza sulla questione, dove sottolinea che "L'azzardo di una lettera aperta ad una Eminenza religiosa, difficilmente può frenare sconcerto e preoccupazione in quella parte significativa della popolazione poco appassionata sia ai clericalismi intestini che agli anticlericalismi ideologici". Protopapa parla "eclatante ricorso al vescovo", col dichiarato scopo di "ricondurre nell'alveo il parroco, in un caso più unico che raro di anacronistica ritorsione paternalistica ed autoritaria". Secondo Protopapa si sarebbe creata sulla comunità l'idea di una "tribunalizzazione del normale confronto tra opinioni plurali", in un ambiente dove piuttosto si preferisce "la dialettica di condivisi valori di civiltà e adulta spiritualità". Chi si aspettava il finale lieto ed indolore è stato velocemente smentito.

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