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Matteo Salvini contestato a Lecce. Accolto da lanci di uova, striscioni e insulti

In quasi duecento lo hanno atteso, già dal primo pomeriggio, all'esterno dell'Hotel Tiziano. Il leader leghista, nel capoluogo salentino per presentare il candidato Mauro Giordano, e l'aspirante presidente alla Regione Puglia, Adriana Poli Bortone, è stato bersaglio di urla e dissensi. Tra i temi caldi affrontati, Xylella, Tap e immigrazione

LECCE –  Più che l’alba, si è trattato “dell’albume” del suo tour elettorale. Il pomeriggio dei "più".  Vi erano "più" contestatori che presenti. Il comizio era "più" fuori che dentro. Circa 200 per strada, un centinaio in sala. Dura la contestazione con cui è stato accolto Matteo Salvini, nella sua visita leccese a sostegno di Adriana Poli Bortone e del candidato Mauro Giordano. Ad attendere il leader leghista, oltre un centinaio di persone, appartenenti a centri sociali, gruppi politici di sinistra e associazioni universitarie, che si sono appostate già a partire dal primo pomeriggio all’esterno dell’hotel Tiziano. Assieme a loro, poliziotti in tenuta antisommossa e numerosi curiosi attratti dal folclore della situazione, "più" che dal dibattito politico.

Urla, cori, striscioni e lancio delle uova - tante uova -  anche al termine dell'incontro,  hanno inaugurato il comizio. “Fuori c’è gente a cui la mamma non ha spiegato che le uova servono per fare la frittata”,  ha esordito il segretario federale della Lega e presidente dell’omonimo movimento. “Persone con problemi, a cui bisognerebbe insegnare l’educazione. Che andassero a fare volontariato nelle case di riposo”, ha dichiarato. Forse con le stesse parole utilizzate in altri luoghi di Italia, dove ha collezionato più di un malcontento "di piazza".

Dapprima la visita di Salvini al comitato di via del Mare, allestito dal candidato Giordano che concorrerà alla tornata elettorale del 31 maggio. E’ qui che si è tenuta una breve conferenza stampa nella quale il politico milanese (che per l’occasione indossava la felpa con la scritta “Salento”), si è espresso sui temi più scottanti del Tacco e non solo. Questioni ambientali, in primis. Xylella, Tap, Ilva. “Ascoltare il territorio” il mantra.

Se i cittadini salentini non lo vogliono, allora nessun gasdotto. Tanto per cominciare. Eradicazioni degli alberi? Non se ne parla proprio. Amen. Mai Tap. Ma anche “Mai con Alfano”. L’intento è quello: mandare a casa sia Angelino, sia il premier Renzi. A lui, come ha dichiarato, le “marmellate” non interessano. Si è espresso in questo modo a chi gli ha chiesto un parere sul progetto proposto  da Silvio Berlusconi che, da Genova, ha lanciato l’idea di un Partito repubblicano che racchiuda tutta l’ala moderata, sulla falsariga di quello americano.

Salvini lo ha bocciato, come già nel corso della mattinata ha fatto Raffele Fitto. Il politico pugliese ha paventato il rischio dell’ennesimo “partito Forza-Silvio”, giacché il modello americano prevede le primarie. Mentre l’esponente meneghino ha semplicemente riferito di preferire progetti più concreti relativi al lavoro, e ai temi come immigrazione ed Europa.

La sua spalla locale è Adriana Poli Bortone. “Dieci anni di grandi parole e di tanto fumo. L’arrosto da noi non èIMG_6863-2 mai arrivato. Occorre uscire dalle situazioni di assistenzialismo e di clientelismo in cui è piombata la Puglia”, ha dichiarato l’ex primo cittadino del capoluogo salentino. Per anni pasionaria e combattente contro il divario nord-sud, ora vicina a Salvini. “La nostra iniziativa politica è fortemente mirata al recupero della nostra identità locale.

Siamo impegnati a lottare contro quanti hanno ampiamente dimostrato di avere ben altro da fare. Dieci anni in cui Vendola ed Emiliano hanno ignorato le esigenze del nostro territorio. Il mancato coinvolgimento dei Sindaci e delle Istituzioni ha portato a scelte non condivise che oggi determinano solo conflittualità nel territorio: Tap, trasporti, Ilva”

Presenti all’incontro, oltre Salvini, Poli Bortone e Giordano e altri esponenti locali, anche il senatore Raffaele Volpi, vicepresidente di “Noi con Salvini” e Armando Siri, del movimento “Partite Iva”. Due notti addietro, la sede del candidato Giordano è stata presa di mira da alcuni individui che ne hanno danneggiato le vetrate. Un raid notturno, peraltro non rivendicato, Colpi di bastone per infrangere le lastre e poi giù i totem con le foto del candidato Giordano. Sull’accaduto indagano gli agenti della Digos leccese.

Le immagini della visita leccese di Salvini

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