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Giovedì, 18 Aprile 2024
Politica

Mercatone Uno, Fitto accusa il Mise: "Qualcuno non ha vigilato su Shernon"

Vari politici hanno fatto visita ai lavoratori. L'eurodeputato a Di Maio: "Basta pensare a Rousseau, inizia a occuparsi del caso"

LECCE - La politica locale e le amministrazioni comunali vicine ai lavoratori di Mercatone Uno. Dopo il fallimento della società proprietaria, che ha creato un collasso in tutta Italia, i 123 lavoratori salentini si trovano in presidio permanente davanti ai cancelli dei punti vendita di Matino, San Cesario di Lecce e Surano. 

Ascoltato il disagio espresso da sindacalisti e lavoratori, vari esponenti politici hanno offerto la loro disponibilità a contribuire all’individuazione di possibili soluzioni da proporre al ministero dello Sviluppo economico. L’obiettivo è trovare le necessarie misure di sostegno al reddito per dare una risposta immediata. Non solo. Si sono detti anche pronti a fare ciò che è nelle rispettive possibilità nella ricerca di nuove manifestazioni di interesse e investitori che diano soluzioni per il futuro. Non si può vivere, ovviamente, di soli ammortizzatori sociali.

 “Ci auguriamo che questa rinnovata attenzione politico-istituzionale non si fermi alla lodevole manifestazione di vicinanza e solidarietà, ma si traduca al più presto in atti concreti, comunicazioni formali, passi reali nello scouting di investitori”, commentano Daniela Campobasso, segretaria provinciale di Filcams Lecce, e Antonio Palermo, segretario provinciale di Uiltucs Lecce.

Fra i vari uomini politi che hanno raggiunto uno dei punti vendita, Raffaele Fitto, eurodeputato di Fratelli d’Italia-Direzione Italia. Fitto si è recato nel pomeriggio a trovare i lavoratori in sit-in a San Cesario di Lecce, per manifestare vicinanza e solidarietà e assicurare il massimo impegno. Ed ha avuto parole dure in particolare per Di Maio. “Il ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio, smetta di perdere tempo sulla piattaforma Rousseau e si occupi delle drammatiche vertenze occupazionali che riguardano proprio la gestione del Mise”, commenta l’eurodeputato.

“Ci sono mille e 800 lavoratori in Italia, dei quali circa 300 in Puglia, che rischiano di non avere prospettive per il loro futuro”, aggiunge. “Oggi servono risposte chiare ed immediate. Un anno fa la nuova proprietà, la Holding Shernon, ha rifatto al ribasso, dei propri diritti acquisiti, i contratti dei lavoratori. E’ chiaro che la cassintegrazione deve essere calcolata sui vecchi stipendi e utilizzando il miliardo non adoperato per il reddito di cittadinanza. Così come è necessario con urgenza verificare la situazione delle strutture in affitto e sotto sfratto”. E San Cesario è una di queste.

“Oggi ho preso un impegno – aggiunge -: vigilerò su quello che avverrà, ma anche su quello che in quest’ultimo anno non è avvenuto, perché appare al quanto paradossale che al Mise nessuno abbia vigilato, dopo l’acquisto, sulle operazioni che la Shernon ha messo in atto fino ad arrivare al fallimento. E’ indubbio che ci sono delle responsabilità e qualcuno dovrà risponderne. Ma ora – conclude Fitto - è il momento di tutelare il lavoro e chi rischia di perderlo per sempre”.

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