SAN CESARIO DI LECCE - Sono passati quindici giorni dal primo allarme lanciato dal sindaco di San Cesario di Lecce, Andrea Romano, sui miasmi provenienti dall’impianto di Cavallino e riversatisi su tutto il territorio adiacente: una situazione intollerabile, su cui si era chiesto l’intervento di un tavolo tecnico per la risoluzione del disagio a favore dei cittadini colpiti.

Due settimane dopo, però, l’allarme non si arresta così come i disagi per i cittadini. E lo stesso Romano torna a chiedere alla Provincia di Lecce di anticipare il tavolo tecnico: “Siamo al 31 di agosto, a quindici giorni dalla prima segnalazione dei disagi patiti dalla comunità di San Cesario – spiega - per la puzza nauseabonda proveniente dagli impianti di trattamento dei rifiuti di Cavallino”.

“La situazione – chiarisce - non solo non è migliorata ma, purtroppo, sensibilmente peggiorata. Infatti, per la prima volta, i cattivi odori permangono anche nelle ore diurne. Nella giornata di oggi ho ricevuto le proteste di decine di cittadini che mi hanno notiziato di malori conseguenti a difficoltà respiratorie soprattutto nelle ore notturne di ieri”.

Alla luce di quanto detto e verificatosi, il sindaco richiede alla Provincia di intensificare i controlli eventualmente già disposti e, soprattutto, di anticipare il tavolo tecnico, attualmente fissato per il giorno 13 settembre alla prima data utile della prossima settimana: “In quanto rappresentante di questa comunità, trovo intollerabile – precisa - dover subire disagi simili, che incidono profondamente sulla salute e sulla qualità della vita dei cittadini”.

“Sono certo che questa battaglia, che ci vede in prima linea – conclude Romano -, dovrà continuare ad essere sostenuta da tutte le parti politiche, al di là delle singole sigle di appartenenza e dei confini territoriali”.