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Venerdì, 29 Marzo 2024
Politica

Efficienza, risparmio, valore simbolico: il ministro della Giustizia lancia la cittadella

Andrea Orlando ha firmato a Lecce il protocollo per il nuovo polo giudiziario previsto sui terreni confiscati alla criminalità organizzata. E, come il procuratore, cita Mao Tse-Tung

LECCE – A colpi di citazioni di Mao Tse-tung, storica guida della rivoluzione in Cina, si è aperta oggi la cerimonia per la firma del protocollo che dà il via alla costruzione della cittadella della giustizia su terreni confiscati alla Sacra Corona Unita, nella campagna leccese in direzione di Torre Chianca.

Per l’occasione è giunto a Lecce il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, esponente di primo piano del Pd. L’ultima volta che un Guardasigilli mise piede nel Tribunale di viale De Pietro fu proprio il giorno della sua inaugurazione, 40 anni addietro al taglio del nastro partecipò Mino Martinazzoli, della Dc. Ma la struttura ha dimostrato col tempo una progressiva inadeguatezza rispetto alle crescenti esigenze degli operatori giudiziari ma ha anche portato con sé problemi di viabilità e mobilità in una zona che oramai si può considerare centrale della città.

Orlando, prendendo la parola davanti ad avvocati, magistrati, personale amministrativo, forze dell’ordine ma anche studenti delle scuole leccesi, accennando al pericolo dell'antipolitica ha parafrasato una citazione del leder cinese - “grande è la confusione sotto il cielo, quindi la situazione (non) è ottima” – subito dopo la chiosa del procuratore generale della Repubblica, Antonio Maruccia, che aveva concluso il suo intervento con un’altra storica frase di Mao, “un lungo cammino inizia sempre con un piccolo passo”.

Il ministro ha sottolineato l’importanza della riorganizzazione degli uffici giudiziari non solo per quanto riguarda l’aspetto funzionale, ma anche per quello economico: da quando le spese di mantenimento sono state trasferite dai Comuni al ministero, il risparmio è stato del 50 per cento, a dimostrazione che “si può spendere meno e meglio”. Ma Orlando ha naturalmente dato enfasi al valore simbolico della realizzazione della cittadella su terreni prima appartenenti alla criminalità organizzata: “Mai come in questo momento la magistratura e le forze dell’ordine hanno tutti gli strumenti necessari - ha detto con riferimento alla legislazione in tema di aggressione ai beni dei mafiosi – ma il contesto repressivo e penale non basta”.

Video - Le dichiarazioni alla stampa

L’esponente del governo ha richiamato con preoccupazione le “aree del Mezzogiorno dove la criminalità organizzata rappresenta l’unico ascensore sociale per i giovani” della fasce sociali più deboli e ha lanciato un messaggio molto forte: “La lotta alla mafia è la stessa cosa della lotta alle diseguaglianze sociali”.

Orlando ha quindi puntato l’indice contro quella zona grigia dell’economia che fa affari con la mafia, contro la finanza apparentemente pulita che sconfina in quella gestita illecitamente, contro alcuni professionisti che con le loro competenze si prestano a tutelare e favorire gli interessi criminali, contro quel modo di fare politica che attraverso il proliferare delle liste civiche strizza l’occhio ai gruppi mafiosi quando non ne diventa diretta espressione.

Alla firma del protocollo hanno partecipato tutte le parti interessate, a partire dalla Corte d'Appello nella persona del presidente Roberto Tanisi e del Comune di Lecce, presente con il sindaco Carlo Salvemini che ha dichiarato: “Oggi compiamo il primo passo di un percorso che aprirà una fase nuova per la città: si è individuata un'area dal forte valore simbolico perché confiscata alla criminalità organizzata, sulla quale, come ha ribadito il Procuratore Generale Maruccia, dobbiamo realizzare un edificio che oltre che essere funzionale deve essere bello, anche perché l'intervento sarà realizzato in un contesto paesaggistico di campagna. Questo ci impone una sfida al rialzo sul fronte della qualità della progettazione, sulla sostenibilità ambientale. Perché la bellezza è un beneficio per tutti, e  rappresenta essa stessa una sfida al crimine organizzato”.

Qui il testo del Protocollo Polo della Giustizia

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