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Giovedì, 28 Marzo 2024
Politica

L’assessore al Bilancio: “Mortificante demonizzazione”

Attilio Monosi, nel confermare la piena fiducia al direttore generale, sottolinea come “non manca occasione per gettare ombre su qualsiasi vicenda, spostando l’attenzione da temi di spessore ad aspetti di effimera portata”

LECCE – Alla luce delle polemiche che hanno investito il direttore generale della Lupiae Servizi, Pietro Scrimieri, e che hanno portato alla decisione di rinunciare al noleggio dell’auto di servizio, come previsto dal contratto, interviene con una riflessione l’assessore al Bilancio del Comune di Lecce, Attilio Monosi, alle prese in queste settimane con la ricerca di voci di spesa da tagliare per scongiurare il default dei conti pubblici del Comune di Lecce.

“Conosco bene l’opera meritoria del direttore generale della Lupiae Servizi, Pietro Scrimieri, che è riuscito a realizzare, sin qui, un’ottima riorganizzazione aziendale e altrettanti apprezzabili risparmi grazie ad un drastico contenimento dei costi e ad una mirata riduzione degli sprechi".

"Nonostante la fiducia che l’amministrazione comunale ripone nella sua persona, ho voluto comunque sincerarmi della natura economica del contratto di noleggio in questione riscontrando, tuttavia,  un costo inferiore sopportato dall’azienda rispetto a quello sostenuto per l’acquisto di un’auto di servizio a disposizione del precedente management. Ma non è su questo aspetto che intendo soffermarmi".

"Al di là della ferma priorità di un agire morale indirizzato nell’interesse della cosa pubblica, infatti, ritengo mortificante questo clima di demonizzazione verso l’operato di pubblici amministratori".

"Non manca occasione, oramai, di gettare ombre su qualsiasi vicenda  spostando l’attenzione da temi di spessore ad aspetti di effimera portata; immagino, ad esempio, che se il marchio dell’auto noleggiata non fosse stato quello della Mercedes bensì riconducibile a qualsiasi altra azienda automobilistica di rango inferiore, ovviamente a parità di costo, oggi non saremmo qui a parlarne suscitando tanto clamore mediatico".

"Non considero la rinuncia fatta da Scrimieri un’assunzione di responsabilità, bensì un modo collaborativo per evitare inutili strumentalizzazioni”.

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