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Monosi: "Ricorso in Cassazione per annullare l'interdizione dai pubblici uffici"

Dopo la decisione del Tribunale del Riesame, l'ex assessore coinvolto nell'inchiesta sui fondi ad Antiracket Salento, va avanti

LECCE – L’ex assessore Attilio Monosi ha annunciato il ricorso in Cassazione, con gli avvocati Luigi Covella e Riccardo Giannuzzi, per ottenere l’annullamento della misura di interdizione dai pubblici uffici, confermata ieri dal Tribunale del Riesame ed emanata dal gip nell’ambito dell’inchiesta sui contestati illeciti relativi ai fondi destinati all’associazione Antiracket Salento.

La decisione del Riesame verosimilmente chiuderebbe la strada per i prossimi dodici mesi all’eleggibilità dell’esponente di Direzione Italia che ha ottenuto nel primo turno delle amministrative, domenica scorsa, 853 preferenze che valgono il quinto posto nella “corazzata” del centrodestra “Direzione Italia”.

“Continuo a prendere nettamente le distanze dall’associazione antiracket in quanto l’aspetto che coinvolge l’amministrazione comunale – questa la versione di Monosi – è ben lontano dai fatti per cui la stessa associazione è chiamata a rispondere. Ho atteso il verdetto del Riesame per ribadire la mia estraneità ai fatti contestati e, a mio modo di vedere, l’abnormità della misura interdittiva per il solo fatto di non aver denunciato in ritardo l’errato pagamento disposto dall’ufficio patrimonio. Liberatomi dalla grave accusa di peculato, pur continuando ad avere piena fiducia nel lavoro della magistratura, non posso, a tutela della mia immagine, della mia integrità morale nonché degli insegnamenti che ho sempre dato ai miei figli, non salvaguardare in tutti i modi consentiti dalla legge la mia immagine di padre, di uomo, di professionista”.

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