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Politica Monteroni di Lecce

Monteroni, Bellini e Cosma si dimettono. Strali polemici e bordate contro il sindaco

I due consiglieri rassegnano le dimissioni in aperta polemica con Guido, cui attribuiscono un atteggiamento ondivago e in perenne contraddizione. Accuse sul passo indietro di qualche giorno fa: “È come il comandante Schettino”

MONTERONI DI LECCE – Con una lettera al segretario comunale e al presidente del consiglio di Monteroni, i consiglieri, Massimo Bellini e Luigi Cosma, si dimettono dal ruolo ricoperto nell’assise. Alla base della scelta, tutta una serie di motivazioni, esposte nella proprio lettera: “Il sindaco ha sempre dimostrato – dichiarano -, sin dalla data del suo insediamento, di aver governato e di governare ‘a vista’ senza alcuna lungimiranza, alla stessa stregua del comandante Schettino, al solo ed unico scopo di conquistare, prima, e salvaguardare, dopo, la propria poltrona”.

In tale ottica, si spiegherebbero per i due gli accordi pre-elettorali con le diverse frange politiche, impegnandosi “su tutto ed il contrario di tutto” con “delega di vicesindaco promessa in quota sia ad Udc che ad An, impegno a non candidare Frassanito e Mancarella” e “nei fatti, Frassanito in lista e Mancarella nominato assessore esterno”: “Accordi – chiariscono - sempre negati dal sindaco, pur in presenza della sua firma in calce ai medesimi; ed ancora, in corso di legislatura, revocava la delega di assessore a Vadacca ‘reo’ di essersi candidato alla Provincia, mettendo a rischio la sua elezione a consigliere provinciale; per poi richiamare in giunta lo stesso Vadacca quale undicesimo consigliere, determinante per riavere la maggioranza ed altresì, revocava la delega di assessore a Madaro, per poi richiamarlo quale undicesimo consigliere, malgrado  giorni prima quest’ultimo avesse firmato innanzi al notaio la sfiducia al sindaco”.

“Pur di non cadere dalla poltrona – si legge ancora -, addirittura arrivava a stringere accordi con Montedoro e Favale, candidati sindaco in sua contrapposizione ed eletti nelle fila dell’opposizione; detto ondivago comportamento causava ben 5 rimpasti di giunta, con espressa richiesta di rimessione nelle sue mani di tutte le deleghe consiliari, e successivo balletto di poltrone; a dimostrazione di quanto interessato alla poltrona, non ha mai assecondato le richieste delle opposizioni a rinunciare alle indennità di carica (in un contesto nazionale di costi elevatissimi della politica); ha più volte chiesto a tutti gli assessori di rimettere le deleghe, mantenendo intatta la propria per oltre quattro mesi; per di più, ha proposto ricorso al Tar, perdendolo, onde cercare di ottenere anche le indennità relative alla carica di consigliere provinciale”.

Anche le motivazioni addotte da Guido, in occasione del ritiro delle sue dimissioni, sarebbero “una farsa”: “Altro che spinta morale – precisano - a restare in carica da parte di tantissimi cittadini di Monteroni. Nel corso del mandato elettorale il sindaco non è riuscito a realizzare alcun autonomo progetto per la nostra cittadina, dal momento che tutti i lavori pubblici, realizzati e realizzandi nel quinquennio, sono frutto delle precedenti amministrazioni: Area Mercatale; Zona Industriale, Parcheggio di via Roma; Fognatura Bianca; Centro Storico e Bollenti Spiriti. Progetti tutti, quindi, di cui non può e non deve fregiarsi”.

Per questi motivi i due, in segno di protesta rispetto al modus operandi del sindaco, dichiarano di rassegnare le proprie dimissioni dalla carica di consiglieri comunali della città di Monteroni.

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