L’associazione MoviMenti: “Lotte fratricide, il centrodestra non impara la lezione”
“Si replica il dramma che ha portato all’ultimo, sconfortante risultato elettorale”, scrivono dal movimento civico
LECCE – Alcuni personaggi politici occuperebbero la scena da protagonisti, lasciando agli altri il ruolo di semplici comparse. E peraltro senza ombra di programma condiviso. L’accusa, maturata all’interno delle lotte fratricide nel centrodestra - spaccato sull'ipotesi primarie, sostenute dal "tripartito"- partono questa volta dall’associazione MoviMenti. Lo scopo comune, fanno sapere i suoi portavoce, non deve essere “vincere le elezioni” ma “ben governare” una città che “chiede un rinnovamento forte, nel metodo e negli uomini”.
“Si replica, sin dalle prime battute, il dramma che ha portato all’ultimo, sconfortante risultato elettorale, battaglia persa, come molte altre, nel perenne scontro tra inutili personalismi, contro i quali nulla ha potuto il sovrumano impegno profuso, controcorrente, dal candidato (nominalmente) di coalizione Mauro Giliberti, distillato in un programma ambizioso (negli obiettivi), serio (nelle coperture) e coerente (nelle proposte), in una parola visionario. E forse proprio per questo inascoltato”, scrivono in una nota indirizzata alla stampa.
“Abbiamo partecipato alle riunioni di coalizione, nella speranza di poter portare al tavolo del confronto le nostre idee e il nostro impegno, nel superiore interesse della Città e dei suoi cittadini. Dunque anche nostro, che di questa Città rappresentiamo parte del tessuto connettivo, fatto di professionisti e imprenditori seri e operosi. Non abbiamo trovato neppure il tavolo”, proseguono. A detta dei portavoce, nell’opera “primarie non primarie” reciterebbero “un vecchio copione stantio e, tra inutili protagonismi e citazioni del manuale Cencelli, nella loro autoreferenzialità non si avvedono che il pubblico, lentamente, abbandona la sala, in cerca di rappresentazioni più fresche e moderne, adatte (almeno nei titoli) alla rinnovata sensibilità degli spettatori.
Il preteso “tavolo di confronto” in corso è univocamente indirizzato ad una sola questione, la scelta del candidato sindaco e, suo tramite, la composizione di una eventuale futura Giunta. Insomma, a stabilire i “rapporti di forza” tra le forze alleate. Quello che dovrebbe fondare l’alleanza, ossia un programma condiviso, non viene neanche menzionato: la visione di città che dovrebbe orientare la futura azione di governo di chi si propone alla guida dell’amministrazione comunale aleggia sullo sfondo, traslucido fantasma senza voce”.