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"Mucillaggine nel Salento, cosa fa la Regione?"

Nota polemica di Adriana Poli Bortone che da eurodeputato del gruppo Uen ha avanzato un'interrogazione alla Commissione europea. "Problema molto grave per la pesca, ma anche per il turismo"

La mucillaggine continua ad imperversare lungo le coste salentine. Sono interessate dal fenomeno, che quest'anno s'è presentato peraltro in largo anticipo, soprattutto le città che si affacciano sullo Ionio, come Gallipoli e Porto Cesareo. Una situazione particolarmente grave, della quale stanno soffrendo i pescatori. Ma non solo. Anche le imbarcazioni trovano ampie difficoltà negli spostamenti. E così non vanno in malora solo le reti ed il pescato, che già basterebbe e avanzerebbe, come problema: insieme al settore ittico, l'incipiente stagione estiva rischia di vedere in ginocchio anche il turismo da diporto.

"Il problema resta molto grave - sottolinea Adriana Poli Bortone, che in qualità di eurodeputato del gruppo Uen ha sottoposto la questione alla Commissione europea - non solo per la pesca, ma anche per la semplice navigazione e quindi, oltre che economico e produttivo, anche da un punto di vista turistico ed ambientale. La questione dei contributi comunitari passa dal riconoscimento dello stato di calamità naturale, anche perché il Por della Regione Puglia non prevede il finanziamento nell'ambito dell'articolo numero 16 del regolamento. Adesso desideriamo sapere a che punto sono le iniziative assunte dalla Regione Puglia perché credo che soprattutto i pescatori abbiano tutto il diritto di saperlo".

E' dunque questa la richiesta di Adriana Poli Bortone, che è anche coordinatrice regionale di An, alla Regione Puglia. Ricordando che l'articolo numero 16 del regolamento della Comunità europea numero 2792/99 (Modalità e condizioni delle azioni strutturali nel settore della Pesca) prevede la possibilità di concedere indennità ai pescatori ed ai proprietari di navi per l'arresto temporaneo dell'attività a causa di eventi non prevedibili dovuti in particolare a cause biologiche. "Tuttavia, il Por Puglia 2000/2006 non prevede il finanziamento dell'arresto temporaneo delle attività a norma dell'articolo n. 16 e quindi i relativi fondi non possono essere utilizzati", scrive Adriana Poli Bortone.

Il fatto è stato chiarito dalla Commissione europea in risposta ad una sua interrogazione proprio sul problema della mucillagine. Un'interrogazione nella quale si è richiesto di sapere quali strumenti o fondi l'Unione europea può destinare alla piccola pesca per aiutarla contro il rischio mucillagine o più in generale contro le calamità naturali. E per sapere se è possibile intervenire nello specifico prefigurandosi gli estremi per una calamità naturale e, quindi, senza intaccare la normativa sugli aiuti di Stato, secondo cui i sostegni concessi alle imprese mediante risorse pubbliche contrastano il principio della libera concorrenza.

La stessa Commissione ha comunque reso noto che il Fondo europeo della pesca prevede la possibilità di un contributo ai pescatori in caso di calamità naturale o interruzione delle attività di pesca decise dagli Stati membri per motivi di salute pubblica o altri eventi eccezionali. Qualsiasi progetto di concessione di aiuto deve essere notificato alla Commissione europea affinché possa procedere alla necessaria valutazione della esistenza di uno stato di calamità naturale. E ora, Adriana Poli Bortone attende di sapere se la Regione ha intenzione di attivarsi. Anche alla luce del grido di dolore più volte lanciato dai sindaci dei Comuni della fascia costiera.

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