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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Politica

“Natale al verde”. Lavoratori di Alba Service in prefettura rivendicano gli stipendi

La protesta organizzata da sindacati ed operai è volta al pagamento delle retribuzioni mancanti che ammontano anche a sei stipendi. La società partecipata dalla Provincia ha problemi di liquidità. Il presidente Gabellone chiederà lo sblocco di una prima fattura pari a 22 mila euro

LECCE – E’ Natale, ma non per tutti. Così si legge su uno dei cartelli portati dai lavoratori di Alba Service, questa mattina, ai piedi della prefettura di Lecce in occasione dell’ennesimo sit-in di protesta organizzato per chiedere il pagamento delle mensilità arretrate. Tante, troppe: gli stipendi mancanti all’appello ammontano a 5 o addirittura 6 e c’è chi, tra i dipendenti della società partecipata, non ce la fa davvero più ad alzarsi la mattina per andare a lavorare a titolo praticamente gratuito.

Alba Service, che fa capo alla Provincia di Lecce, versa in drammatiche condizioni economiche al punto che, nel mese di agosto, il suo amministratore unico, Damiano D’Autilia, ha rassegnato le dimissioni e la stessa società, qualche tempo dopo, è stata messa in liquidazione.

Ora si cercano disperatamente i soldi per retribuire le prestazioni di 130 persone che, finora, hanno continuato a garantire servizi essenziali come la manutenzione delle strade provinciali e degli edifici scolastici, i servizi sociali e la pulizia degli immobili di proprietà dell’ente. I conti non tornano, avvisano i sindacalisti dai piedi della prefettura, anche perché vi sono diverse fatture rimaste insolute.

I rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil, Ugl e Cobas, già nel corso della mattinata, hanno incontrato sia il prefetto di Lecce che il numero uno di Palazzo dei Celestini, Antonio Gabellone, per fare il punto della situazione. A loro hanno chiesto di intervenire affinché queste fatture possano essere rapidamente liquidate così da poter pagare almeno una mensilità di stipendio a tutti gli operai. Gabellone, in particolare, si sarebbe assunto l’impegno di presentare, nel corso della prossima seduta del Consiglio provinciale (che si terrà lunedì 21 dicembre), una delibera in cui si chiede lo sblocco di una di queste fatture, pari a 22 mila euro e relativa ai servizi per le scuole.

IMG-20151216-WA0003-2D’altra parte lo stesso presidente ha assunto l’impegno di chiarire quale cifra, nello stanziamento complessivo per le provincie contenuto in un emendamento alla legge di Stabilità, toccherà a Lecce. Il prossimo appuntamento, decisivo per il mantenimento dei livelli occupazionali, è quello del 22 dicembre quando i vertici (Regione, Provincia, Alba Service) si incontreranno per discutere del nuovo piano di impresa teso a rilanciare la stessa società e presumibilmente integrato con nuovi servizi da affidare ad Alba Service.

Ma la priorità dei sindacati rimane quella delle retribuzioni degli stipendi per i lavoratori che, da molti mesi, stanno tribolando per le disavventure della società partecipata. La situazione dal punto di vista economico era già critica e si è completamente confusa per effetto della riforma Delrio e della legge di Stabilità. I sindacati, tempo addietro, avevano sottoscritto presso la Provincia di Lecce, un protocollo d’intesa che individuava un percorso utile ad uscire dall’impasse. Ora le speranze sono riposte nella presentazione di un piano industriale efficace. Intanto la dichiarazione resa oggi da Gabellone, circa la sua volontà di mantenere in vita Alba Service, ha permesso di tirare un sospiro di sollievo, seppur parziale.

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