Udc incalza il Pd e apre a Messuti e Delli Noci: "Ma discontinuità da Perrone"
Il consigliere Luigi Melica sollecita i democratici a far presto. L'alternativa è l'aggregazione popolare, con apertura di credito a due attuali assessori
LECCE – Ncd accoglie con soddisfazione la disponibilità dell'Udc all’idea di unire, in vista delle amministrative a Lecce nella prossima primavera, tutte le forze politiche aderenti al Partito Popolare Europeo.
Ma dal partito di Salvatore Ruggeri si leva la voce del consigliere comunale Luigi Melica che incalza il Pd a far presto, perché il tempo stringe. "Ritengo in primo luogo che l’ottimo lavoro svolto dalle minoranze presenti a Palazzo Carafa dovrebbe concretizzarsi in una candidatura comune e condivisa. Allo stato, purtroppo, il partito di maggioranza relativa, ossia il Pd ancora non si esprime. Inizialmente avrei accettato anche le primarie di coalizione, ma ora siamo quasi fuori tempo massimo in quanto il candidato che dovrebbe uscire vincitore dalle primarie rischia di partire già in affanno. Avremmo dovuto avere già una data. Continuo ad essere fiducioso sul fatto che il Pd possa esprimere un nome condiviso e tra quelli circolati sui media ve ne sono alcuni che hanno molte cose in comune con me e penso a Stefàno e a Foresio. Noi dell’Udc siamo ovviamente pronti a proporre alla coalizione un nostro possibile candidato. Ma ad oggi tutto tace in casa Pd".
Ecco allora che lo sguardo volge a destra, a condizione di una dichiarazione di discontinuità rispetto all'azione amministrative del sindaco Paolo Perrone. "Se il tempo continuerà ad essere tiranno - e la colpa non è nostra - ben venga un tavolo che si identifica nel Ppe, ma che deve anche fondarsi sulla discontinuità rispetto alla giunta Perrone. In questa prospettiva, se alcuni assessori validi come Messuti e Delli Noci ammettessero che la giunta ha avuto più ombre che luci e che il loro lavoro sarebbe potuto essere molto più incisivo ed efficace senza i freni dei vertici e ne traessero le conseguenze, per quel che mi riguarda, sarebbero i benvenuti".
L’idea di aggregazione centrista mette insieme tre forze – Udc, Ncd e Fi – che fino ad oggi, nell’orizzonte della politica cittadina, hanno guardato in direzioni contrarie. La prima è stata ed è parte della minoranza a Palazzo Carafa, le altre due sostengono la giunta guidata da Paolo Perrone: Forza Italia ha visto anche l’ingresso nella giunta cittadina di una sua esponente, Nunzia Brandi. Ma il perimetro delle alleanze può subire rimescolamenti: tutti attendono con impazienza lo svolgimento del referendum costituzionale il cui esito avrà ripercussioni anche a livello locale.
Luigi Mazzei, coordinatore provinciale di Area Popolare – Ncd, spiega che un primo incontro con i vertici locali di Udc e Forza Italia è già avvenuto prima dell’estate: “Ora è giunto il momento di sedersi ufficialmente intorno ad un tavolo comune dei moderati. Il percorso che stiamo tracciando insieme è quello giusto, partire da questo per poi allargare a tutte le associazioni e alle liste civiche che vogliono essere protagoniste del Progetto Lecce”.
“Va invertita la tendenza, non si può attendere che qualcuno nomini per successione il candidato sindaco per poi parlare dei bisogni della città. Lecce ha bisogno prioritariamente di un progetto che veda protagonisti i cittadini. Pertanto è auspicabile convocare un incontro ufficiale nei prossimi giorni tra i tre partiti aderenti al Ppe, al fine di gettare le fondamenta del programma e il metodo per individuare una coalizione vincente in grado di esprimere una guida competente e condivisa”.