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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Politica

"Nei seggi solo un rappresentante per ciascuna lista"

Proposta di Salvemini mentre infuria il dibattito sul voto di scambio con toni sempre più accesi: a Gallipoli, ormai non ci risparmiano gli insulti. Quanti avranno coraggio di accogliere la proposta?

LECCE - Il voto di scambio e i sospetti sulla questione animano lo scontro politico in tutto il Salento, anche se l'epicentro degli indiziati, almeno dal punto di vista del dibattito e delle polemiche, sembra diventato il comune di Gallipoli. Sul problema, interviene Carlo Salvemini, ex esponente del Pd leccese, oggi candidato nella lista del presidente Vendola al consiglio regionale, che offre una proposta per cercare di ridurre i rischi di questo paventato pericolo: "Non entro nel merito delle segnalazioni ricevute dal Prefetto in questi giorni - afferma - sul presunto inquinamento di voti nella nostra provincia. Preferisco lanciare una proposta a tutti i candidati al consiglio regionale: rinuncino a indicare propri rappresentanti di lista, effettivi e supplenti, come è uso fare da qualche anno. Ciascun partito o lista assista alle operazione di voto e di spoglio all'interno dei seggi con un proprio rappresentante a nome di tutti i candidati".

"È importante - prosegue Salvemini - dimostrare con gesti concreti l'impegno a sgombrare il campo da possibili zone d'ombra. Perché è noto a tutti, e sfido chiunque a dimostrare il contrario, che, salve pochissime eccezioni, i partiti e i candidati non riescono più ad affidarsi a volontari ma sono costretti, o preferiscono, ricorrere a disponibilità a pagamento. Quale sia l'utilità di questo esercito di rappresentanti all'interno dei seggi è tutto da dimostrare. È opinione comune che esso finisca per rendere ancora più caotiche e tese le operazioni di spoglio. Quale sia, al contrario, l'effetto di questo reclutamento massiccio è purtroppo sotto gli occhi di tutti: il sospetto di un mercato del voto che finisce per delegittimare candidati, partiti, liste".

Secondo Salvemini "tornare all'antico sarebbe un segnale importante, utile a ridare credibilità a tutti: in ogni seggio solo e soltanto rappresentanti di lista di partito e non di candidato. Chi dovesse decidere di ignorare questo invito avverta il dovere di motivarne le ragioni". Se la proposta di Salvemini appare logica e decisamente condivisibile, la domanda che subito ci si pone è semplice: quanti saranno disposti ad accogliere questo invito, dopo tante polemiche e parole spese?

Di fatto, la tensione resta alta, soprattutto a Gallipoli, dove Vincenzo Barba torna ad attaccare il circolo del Pd: "Come fanno quei signori vetusti, limitati, non amanti del bello e con le bende agli occhi - si chiede l'esponente del Pdl - a dimenticare lo sfarzo che nella città profondevano a piene mani, quasi come un'autentica dimostrazione di forza, i loro big, i loro leader e i loro comitati? Come fanno a dimenticare cosa accadeva quando c'erano i potenti di turno, adesso mandati in pensione o nel Museo paleontologico della politica? Noi che abbiamo memoria ricordiamo perfettamente quando, con il vento in poppa, solo qualche anno fa c'erano più ‘comitati rossi' che attività commerciali durante il periodo elettorale. Noi ricordiamo perfettamente quando sponsorizzazioni particolari e foraggiamenti vari consentivano ai comitati del centrosinistra di sorgere come funghi. E ricordiamo tutto ciò non perché siamo seguaci di Pico Della Mirandola, bensì perché certi fatti accadevano solamente 12, 24, 36 mesi fa…"

"E che dire, poi - prosegue Barba -, degli inutili fuochi d'artificio, delle faraoniche coriandolate, delle mirabolanti ospitate di attori e attrici? E le pantagrueliche cene elettorali a casa di quello o di quell'altro amico? Tutto dimenticato? Tutto messo in soffitta? È passato così in fretta il tempo per questi signori, avvezzi ormai soltanto al semolino e al livore politico, pronti solo e soltanto a sbirciare ed origliare in casa altrui? La verità è che, andati in pensione i big, i signori della sinistra si sono afflosciati come palloncini sgonfi e non fanno altro che vedere scheletri negli armadi e fantasmi all'orizzonte. Dimostrino, carta e fatti alla mano le loro calunnie, altrimenti saranno considerati per sempre come menzogneri denigratori. Quanto a noi, è bene che quei signori sappiano che siamo in procinto di aprire altrettanti comitati e altrettante sedi politiche, poiché l'entusiasmo e la condivisione della gente nei nostri confronti meritano l'attivazione di questi momenti di democrazia e di dialogo. Al contempo ci scusiamo con i tanti gallipolini e con i tanti salentini che vorrebbero metterci a disposizione le loro location, ma che a causa della mancanza di tempo e di materiale elettorale non possiamo contribuire ad allestire".
Ma nel dibattito interviene anche Maurizio Pacciolla, militante del Pdl, che si rivolge duramente e direttamente a Gino Schirosi, che lo ha fatto destinatario di "decine di mail e di testi inviatimi p.c. e non richiesti", e a cui non ha mai risposto "per ragioni che ti vedono parte di un gruppo politico quello di centrosinistra che ho ampiamente avuto modo di constatare essere di un livello deprecabile sia nei contenuti e nella sostanza che nelle esternazioni e di ciò ti darò ampia dimostrazione". Pacciolla risponde testualmente: "Quando organizzai la manifestazione che portò nel 1999 quasi 20mila persone a Gallipoli, agli atti negli archivi comunali...mi venne detto su di un comunicato stampa dell'ufficio stampa del comune, che era un raduno di drogati per qualche deficiente che ama divertirsi con la droga...come avviene ahinoi...in ogni settore della nostra odierna società! Ma dopo ben 4 mesi, l'anno del Countdown, la stessa amministrazione fece il medesimo concerto da me organizzato dei Sud Sound System come dai documenti registrati al Comune e rivolgendomi con sarcasmo di circostanza chiesi all'allora sindaco di Gallipoli, Avv.to Flavio Fasano (oggi indagato) se in quel momento la sera dell'ultimo dell'anno 1999...i partecipanti a tale concerto si fossero disintossicati nel frattempo,visto che la serata era stata (copiandomi) organizzata da voi di Sinistra!".

Le accuse dell'esponente del Pdl sono molte dure: racconta di aver ricevuto la richiesta di "allinearmi tra le file del vostro partito e di presenziare come parte della vostra famiglia al comizio del Onorevole D'Alema", mentre era pronta una proposta programmatica per l'allora assessorato allo Spettacolo. A Schirosi, nello scontro sul voto utile, Pacciolla scrive: "Lei caro professore (…) non ricorda le autentiche porcherie operate dall'allora sindaco di Gallipoli, oggi indagato e sul quale non esprimo ulteriore commento in quanto è tutto al vaglio della magistratura e se ho imparato bene a conoscere l'inesorabile anche se lento affermarsi della legalità ad opera di quella straordinaria parte della magistratura, che opera per il bene del nostro amato paese e in nome della giustizia, presto vedremo esiti stupefacenti di tale complesso lavoro".

Pacciolla sottolinea che il successo elettorale di Barba sia invece frutto degli sforzi profusi per la città, soprattutto per la squadra giallorossa e attacca ancora il Pd: "Ma con quale coraggio? Da quale pulpito giunge la predica???? Se ci sono personalità politiche implicate nel "voto di scambio", come voi vi permettete di insinuare nel dopo elezioni spero vedremo l'esito delle indagini su tale questione che sono certo dovrebbe portare seria preoccupazione più alla vostra parte politica....e non a chi oggi offendete con tali sconsiderate affermazioni pubbliche".

La replica di Area Democratica
Non si fa attendere al replica di Area Democratica Gallipoli alle dichiarazioni di Pacciolla: "Non si può rimanere in silenzio - scrivono in una nota ufficiale - a fronte delle esilaranti esternazioni di questo ‘noto' esponente del Pdl gallipolino che improvvisamente assurge ad un ruolo di ‘primo piano' nell'ambito del suo partito, dopo anni di vana ricerca di una ribalta politica. In prossimità di ogni tornata elettorale il sig. Pacciolla riemerge a galla propugnando alla cittadinanza antiche e obsolete storie personali che, suo malgrado, non hanno mai fatto breccia nell'elettorato gallipolino, facendolo restare un ‘carneade' agli occhi dei più. Tuttavia essendo ammirevole il suo non demordere gli auguriamo che questo ennesimo tentativo sfati la tradizione e gli faccia ottenere l'ambito proscenio politico, cosicché il suo ammiccamento nei confronti dell'Onorevole Barba possa dare i frutti sperati".

Un passaggio chiarificatore si trova anche sulle accuse rivolte direttamente all'ex sindaco Fasano: "Siamo, altresì, felici - spiegano da Ad Gallipoli - che Maurizio Pacciolla, nell'attesa di nuovi orizzonti politici, abbia approfondito le sue conoscenze giuridiche e giudiziarie, venendo a conoscenza di novità clamorose riguardanti indagini nei confronti di Flavio Fasano, che lui indica come ‘oggi indagato'. Evidentemente Pacciolla ha appreso le novità direttamente da parte della Procura della Repubblica, acquisendo informazioni sconosciute persino a quella parte di stampa che, pure, in passato non aveva esitato a divulgare notizie sulla posizione di Fasano, che poi non hanno avuto alcun riscontro. Chiediamo, gentilmente, al sig. Pacciolla di rendere tutti edotti dei motivi per cui Flavio Fasano sarebbe indagato".

"Se Pacciolla pensa che Barba - ribadiscono - abbia bisogno del suo aiuto (noi ne dubitiamo) per rispondere al Pd di Gallipoli è libero di farlo ma lo invitiamo a non coinvolgere nelle polemiche chi finora ha preferito rimanervi fuori a priori, addirittura rinunciando, e non per motivi giudiziari, alla sua candidatura ed alla conseguente probabile elezione al Consiglio regionale, nonostante una parte importante del Pd provinciale, Area Democratica salentina, lo abbia decine di volte invitato a ripensarci. Noi al contrario di Pacciolla riteniamo che Fasano sia stato un sindaco che Gallipoli continuerà a rimpiangere per anni, ricordando a lui ed a tutti gli esponenti del Pdl, senz'altro meno autorevoli di lui, che Gallipoli dal 2001 è amministrata dal centro-destra. Riteniamo assurdo che si continui a nascondere il fallimento degli attuali amministratori tirando in ballo, scelleratamente, paragoni con le vecchie Giunte comunali di centro-sinistra".

D'altra parte, da Area Democratica c'è la consapevolezza che "ai supporter del centro-destra, di fronte all'immobilismo attuale, non resti che criticare chi le cose le ha fatte e le ha fatte bene, accrescendo la popolarità della città e favorendone quella crescita turistica, che a distanza di anni permette alla ‘Perla dello Jonio' di restare un'importante meta turistica sul panorama nazionale, nonostante l'inadeguatezza degli Amministratori attuali".

Nel merito della festa del nuovo millennio, da Ad scrivono che "bene fa Pacciolla a ricordare" l'evento: "Per ricambiare la gentilezza di tale citazione noi rammentiamo a lui che, nonostante quelle che lui ritiene ‘autentiche porcherie operate dall'allora sindaco di Gallipoli', Flavio Fasano è sempre stato ritenuto estraneo, da parte della Magistratura a qualsiasi reato in riferimento ad indagini, comunque, sempre legate alla sua attività di amministratore (e che amministratore!!!) della nostra città e mai ad altro".

"Area Democratica di Gallipoli - chiariscono - ha detto quello che doveva dire prime dell'inizio della campagna elettorale, anche all'interno della locale sezione del Pd, dandone, altresì, divulgazione del proprio pensiero alla stampa. In questo momento, seguendo la linea decisa con i Coordinatori provinciali, Fasano, Durante e Martina - linea che sarà evidenziata nella conferenza stampa che si terrà a Lecce lunedì 15 marzo - piuttosto che alimentare un clima di tensione, che non da una bella immagine della nostra città, intorno ad una vicenda, quella dei presunti voti di scambio, in cui non saranno le voci dei politici ma quelle dei Magistrati a fare chiarezza, noi preferiamo concentrarsi sulla sfida elettorale, proferendo il massimo impegno per sostenere Nichi Vendola ed il Pd".

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