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No alle primarie dal Pd, dubbi su candidatura Vendola

L'assemblea dei consiglieri regionali e parlamentari pugliesi non scioglie le riserve sulla candidatura di Vendola: tutto rimandato nei prossimi giorni. Ma arriva il deciso no alle primarie

BARI - No alle primarie, incertezza su Nichi Vendola. Il Partito Democratico decide a metà il proprio futuro. Nell'assemblea di oggi a Bari, dove si sono riuniti i parlamentari pugliesi, i consiglieri regionali del Pd, insieme a Massimo D'Alema, al segretario regionale, Sergio Blasi, e al presidente, Michele Emiliano.

Il nodo sulla candidatura del centrosinistra alle regionali 2010 resta intatto ed irrisolto: anzi, il partito rimanda ulteriormente una decisione sulle strategie future, convocando una nuova assemblea regionale tra il 23 e il 24 dicembre. In quella occasione si dovrà comprendere quali strada seguire, se, cioè, sostenere il presidente della Regione Puglia uscente, Nichi Vendola, già autocandidatosi nelle scorse settimane, o virare su un'altra opzione, sperando di riuscire a convincere l'Udc a desistere da un'eventuale accordo con il Pdl, ormai alle porte.

Un punto sembra certo: le primarie non si faranno, al contrario di quanto sostenuto da fonti vicine ai vertici regionali del Pd. A spiegare questa scelta è stato Sergio Blasi, definendo lo strumento delle primarie "non utile, a dirimere la questione in campo".
I malumori nel partito, dunque, sembrano destinati a crescere, visto che in molti esponenti di primo piano (come ad esempio l'assessore regionale, Guglielmo Minervini) avevano sperato che il Pd superasse i timori delle scorse settimane, affidandosi all'unico opzione, in grado di misurare la scelta migliore per contrastare il quasi annunciato ritorno della destra al governo della Regione Puglia.

Dopo le indiscrezioni delle ultime ore, che facevano presagire un ritorno di fiamma per le primarie, la scelta in controtendenza di oggi sembra destinata a riaprire ancora una volta un problema politico. Tra l'altro, anche le dichiarazioni di Michele Emiliano, che ha chiaramente manifestato la contrarietà all'atteggiamento di Vendola, "reo", a suo giudizio, di "lavorare per il suo bene" e non per quello del centrosinistra, preannunciano nuovi strascichi all'interno del centrosinistra pugliese, sempre più disgregato ed in cerca di una direttrice comune.

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