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Sabato, 20 Aprile 2024
Politica Sannicola

Guerra a colpi di querele. Consigliera comunale accusata di calunnia

Tutto è partito da una frase su Facebook. Da allora tra un'esponente di Sel di Sannicola e il sindaco e altri rappresentanti istituzionali è scontro aperto. Per l'avvocato Francesca Conte avrebbe tentato di spostare l'attenzione sulle parti offese

LECCE – Si trasforma in querelle giudiziaria, scandita da querele, la polemica scaturita a Sannicola dopo una frase pubblicata sul proprio profilo facebook da una consigliera comunale. Il 26 gennaio scorso Wilma Giustizieri, esponente di Sel, aveva scritto la seguente frase: “Prima li bruciane e poi li ricordane..”. Una frase decontestualizzata, ma che nelle giornate dedicate al ricordo e alla Memoria e soprattutto a poche ore dall’iniziativa di commemorazione in piazza organizzata dall’associazione Nov@lba di Sannicola, aveva generato un vero e proprio putiferio.

Quella frase ha scatenato violente reazioni e accuse, tanto da portare la consigliera a querelare diverse persone che, a suo dire, l’avrebbero offesa pubblicamente, in consiglio comunale e con manifesti affissi per le strade del comune salentino. “Parole – si legge nella querela – che trascendono la critica politica, che alimentano nella piena malafede la mistificazione sul senso della mia frase, che esprimono disprezzo e mostrano intenti diffamatori, degenerando anche pesantemente nell’insulto personale”.

Nel frattempo anche il sindaco Cosimo Piccione, e il presidente del consiglio comunale più cinque tra assessori e consiglieri del gruppo di maggioranza “Sannicola cambia”, insieme al presidente dell’associazione Nov@lba, hanno querelato la Giustizieri. Nella querela depositata dall’avvocato Sabrina Conte, si evidenzia la gravità della frase pubblicata su facebook, “finalizzata a screditare (in ragione del credo politico) l’iniziativa dell’associazione Nov@alba”. “Appare una condotta penalmente rilevante – scrive la nota penalista leccese – integrante l’ipotesi di reato di cui all’art. 1 della legge Mancino che punisce chi propaganda idee fondate sulla superiorità o sull’odio razziale o etnico”.

A quella già depositata si è aggiunta ora una nuova querela poiché – evidenzia l’avvocato Sabrina Conte – la denuncia strumentalmente depositata dalla Giustizieri, integra gli estremi del reato di calunnia. L’indagata accusava ingiustamente, sapendoli innocenti, il presidente del consiglio comunale e tutti gli altri denunciati pur di sottrarsi alle proprie responsabilità derivanti dall’infausta esternazione effettuata su facebook. Ella tentava di spostare l’attenzione su una presunta e infondata responsabilità delle vere parti offese”.

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