Pompieri sottopagati: si incontrano per una protesta davanti a Montecitorio
I rappresentanti del Conapo, il Sindacato autonomo dei vigili del fuoco, hanno organizzato una manifestazione nazionale, per giovedì prossimo
LECCE – Ci sarà anche una delegazione di Lecce tra i vigili del fuoco di Lecce che, nella giornata di giovedì, a Roma, si incontreranno davanti a Palazzo Montecitorio per una manifestazione di protesta. Il corteo è organizzato dal Conapo, il Sindacato autonomo dei vigili del fuoco.
“Tutti sanno che esistono, se tutti sanno ciò che fanno, se per tutta Italia i Vigili del Fuoco sono il punto di riferimento, sono l’ancora di salvezza per chi è in difficoltà – dice Giancarlo Capoccia, segretario provinciale Conapo Lecce – pochi sanno che loro, i vigili del fuoco, hanno una differenza di retribuzione inferiore, che va dai 300 ai 700 euro a seconda delle qualifiche, rispetto agli altri corpi dello Stato, così come, sempre rispetto ad essi, non beneficiano di alcune misure contributive e pensionistiche. Pochi sanno – prosegue Capoccia – che ci sono stati affidati i compiti di lotta agli incendi boschivi senza sufficienti uomini e mezzi del soppresso Corpo forestale dello Stato”.
E’ uno dei tanti motivi per i quali rivendicano ora “dignità”, per loro che rischiano la vita in servizio, nel cercare di domare la furia degli elementi. “Partiranno oltre cento vigili del fuoco per protestare contro una classe politica che da anni, nonostante i vari cambi di vertici al governo, si dimentica dei vigili del fuoco, ed è solo capace di chiamarli “eroi” in occasione dei gravi eventi che colpiscono il nostro paese”, dichiara Gianni Cacciatore, il segretario regionale del Conapo. “Ma i pompieri- prosegue- ci sono tutti i giorni in mezzo alla strada a portare soccorso e a mettere a repentaglio la propria vita per farlo. Questo chiediamo: di poter continuare a portare soccorso alla popolazione e di poterlo fare dignitosamente. Siamo il corpo più amato dagli italiani e di questo ne andiamo orgogliosi ma siamo anche il Corpo più dimenticato dalla nostra classe politica e di questo ne siamo tristemente delusi” conclude Cacciatore.