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Pankiewicz: "Mai con l'inaffidabile Perrone". Il centrodestra: "E' lui lo Scilipoti"

Forte dell'appoggio ricevuto dal segretario regionale dell'Udc, Totò Negro, il consigliere del Centro moderato ha attaccato il sindaco e confermato che il Terzo polo lavora per il cambiamento alla guida della città

LECCE - Quasi una dichiarazione di guerra la conferenza stampa di Wojtek Pankiewicz, consigliere comunale del Centro Moderto, nei confronti del sindaco di Lecce, Paolo Perrone. L'esponente delle opposizioni, che aveva convocato l'incontro con la stampa già da diversi giorni per fare il punto sulla questione della nomina a commissario cittadino dell'Udc, - carica per la quale i papabili sono lui e Andrea Corvaglia - ha evidentemente colto l'occasione per rispondere alle pungenti dichiarazioni rilasciate dall'inquilino di Palazzo Carafa in un'intervista domenicale. E, nel corso delle ore, si sono inseguite le repliche e le controrepliche. 

E' di ieri sera il comunicato di Totò Negro, capogruppo alla Regione Puglia, che ha rinnovato a Pankiewicz la solidarietà di tutto il gruppo dirigente: "Gli atteggiamenti di autosufficienza e di arroganza non portano da nessuna parte. Gli amici del Pdl dovrebbero fare tesoro delle passate esperienze, soprattutto in vista di una campagna elettorale come quella delle amministrative leccesi che si prospetta già difficile in partenza. A nessuno è consentito mancare di rispetto nei confronti degli avversari politici. Il consigliere Pankiewicz è persona fedele agli ideali dei moderati di centro e porta avanti la battaglia dell’Udc in consiglio comunale con grande impegno e sacrificio a differenza di altri che si sono lasciati attrarre dalle sirene del potere”.

Questa mattina, in Comune, l'incontro con la stampa dello stesso consigliere che ha rammentato alcuni passaggi del controverso e polemico rapporto con il sindaco: "Leggo sui giornali, che Perrone si è recato l’altro giorno in pellegrinaggio a Muro, presso l’azienda di Ruggeri, per chiedergli l’elemosina dell’appoggio, dato che è disperato, salvo poi a tradire i patti dopo aver ottenuto lo scopo. Così fece col Centro moderato, dopo aver fatto campagna acquisti di vari Scilipoti locali. Con Poli Bortone, Ruggeri e Pankiewicz tre storie simili di tradimenti. Non farei un accordo politico con Perrone neppure davanti a un notaio. Politicamente è la persona più inaffidabile. Amministrativamente è stato un disastro per Lecce". E' del 4 marzo, sostiene Pankiewicz , l'incontro con Perrone nella propria abitazione, durante il quale il primo cittadino avrebbe chiesto il sostegno dell'esponente centrista, nel momento in cui - messa all'angolo Adriana Poli Bortone e il gruppo di Io Sud - aveva bisogno di puntellare la sua maggioranza.

Il sindaco, anche oggi, si è limitato a smentire quel faccia a faccia, ma sono stati i tre consiglieri di "Lecce città del mondo", Antonio Lamosa, Andrea Guido e Gianluca Borgia ad entrare più nei dettagli: "Ricordiamo che Pankiewicz è stato uno dei più feroci detrattori di Paolo Perrone durante la campagna elettorale del 2007 per poi diventare alla stregua di un agnellino pronto a dire sì ad ogni sortita del sindaco e a incensarlo ad ogni occasione buona. E, infine, il buon Pankiewicz, colui il quale dice di ispirarsi ai principi cristiani (mortificati) , tornò ad essere un cane feroce attaccando Perrone a piè spinto,quando scoprì che il suo nome non compariva nella lista degli assessori della sua giunta.  Come ci si fa a fidare di uno così…?"
 
Non va di fioretto un altro esponente della maggioranza a Palazzo Carafa, Luigi Valente: "Meraviglia come, proprio chi ha dato il cattivo esempio, convochi una conferenza stampa per accusare gli altri di inaffidabilità e inattendibilità. I leccesi non sono stupidi e sanno benissimo che se c'è uno Scilipoti fallito di casa nostra, questo è solo lui, persona di cui non ci si deve assolutamente fidare, perché pronto a vendersi anche per un assessorato alle "nuceddrhe". Suggerisco al consigliere, quindi, di smetterla con queste inutili pantomime, che non solo gli procurano brutte figure, ma non fanno altro che offendere l'intelligenza delle persone. Pankiewicz dovrebbe solo vergognarsi e tenere chiusa una bocca che sforna, ogni giorno, chiacchiere fantasiose, consapevoli come siamo - d'altra parte - che la sua é un'incoerenza che purtroppo non si può combattere". 
 
La tela del dialogo che avvolge l'Udc, corteggiato sia dal Pdl che da una parte del Pd, sembra a questo punto dipanarsi in favore di una definitiva scelta autonomista in vista delle elezioni amministrative. Lo stesso Pankiewicz ha confermato che, sebbene la linea politica sia nelle mani del coordinatore provinciale Totò Ruggeri, è più che plausibile la corsa solitaria del Terzo polo al primo turno, per poi eventualmente appoggiare l'antagonista di Perrone. Detto in altre parole, l'Udc verrebbe in soccorso del centrosinistra per favorire il cambiamento alla guida della città.  Ma quello cittadino, è solo uno dei livelli dell'interlocuzione politica. Come quasi sempre accade, saranno i vertici regionali a trovare la quadra di una situazione che appare oggettivamente complicata. 
 
Sono ancora troppe le variabili da definire: il rapporto tra Adriana Poli Bortone - che del Terzo polo sarebbe parte importante - e il Pdl è definitivamente chiuso? La recenti vicende giudiziarie legate al filobus e la netta presa di distanza da parte di Perrone farebbero propendere per il sì. E ancora: Ruggeri avallerà il sostegno al centrosinistra - paventato da Pankiewicz - anche se alle primarie dovesse vincere Salvemini, che i sondaggi danno in vantaggio? Alcuni schemi del ragionamento politico circolati insistentemente in queste settimane porterebbero ad una risposta negativa, tanto che - dicono i rumors - l'Udc resterà alla finestra fino al 22 gennaio per conoscere l'esito della sfida tra Capone e Salvemini. 

 

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