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Parcheggio selvaggio sulla scogliera de “La Reggia”. Nisi e i consiglieri chiedono soluzioni

Il gruppo di opposizione denuncia pericoli ambientali e per la sicurezza nel tratto di costa galateo. “Uno scempio tollerato dal centrosinistra”

GALATONE – Parcheggio selvaggio e rischio di deterioramento ambientale sulla costa ionica nella zona della scogliera de La Reggia nel territorio fronte mare che ricade nella competenza del comune di Galatone. La denuncia è documentata dal gruppo di opposizione del comune galateo della coalizione “Livio Nisi sindaco” e del quale fanno parte oltre all’ex sindaco Nisi, anche i consiglieri   Giuseppe Bondì Annamaria Campa, Ivan Roseto e Giovanni Tundo. Se il sindaco Flavio Filoni focalizza le pecche contabili della vecchia gestione amministrativa, dalla minoranza consiliare si rintuzza attribuendo all’attuale maggioranza di governo del centrosinistra la situazione lamentata ad una manciata di metri dal tratto costiero a ridosso della montagna spaccata. “La scogliera de La Reggia è a rischio e il centrosinistra è ambientalista a corrente alternata, come sempre” puntano  diretti i consiglieri di opposizione della coalizione legata a Livio Nisi, “a fronte della marea di auto parcheggiate su uno degli scorci di paesaggio più belli della costa salentina e nella assoluta indifferenza dell’amministrazione comunale”.

Con questa premessa i consiglieri comunali di opposizione, a fronte del parcheggio selvaggio in un’area in cui, a quanto riferiscono per divieto regionale non si potrebbe sostare, hanno preso carta e penna segnalando quanto avviene al sindaco di Galatone, Flavio Filoni, ai consiglieri comunali, al corpo di polizia municipale, alla locale stazione dei carabinieri, al prefetto di Lecce, Claudio Palomba, alla capitaneria di porto. È una prima comunicazione. Ma non essendo ancora mutata la situazione, ora i consiglieri sono pronti a inviare una seconda nota ed a intraprendere tutte le azioni utili a preservare la scogliera. “Per pagare le promesse fatte in campagna elettorale stiamo assistendo a un degrado che porta Galatone indietro di cinque anni” l’accusa politica mossa da Nisi e compagni. Il via libera al parcheggio, che sarebbe poi diventato selvaggio e pericolosa per la sicurezza e la tutela ambientale, è collegato alla recente ordinanza sindacale che ha giustamente aperto un varco per permettere il passaggio dei mezzi di soccorso. Solo che a quanto ravvisato dai consiglieri tale varco non essendo sorvegliato viene trasformato in un passaggio diretto per usufruire del parcheggio gratis fonte mare.

“Ogni anno la Regione emette un’ordinanza di divieto di parcheggio estesa anche ai ciclomotori” puntualizzano i consiglieri dell’opposizione, “perché quella scogliera è considerata area Sic, vale a dire di interesse comunitario, ed è classificata nel Piano per l’assetto idrogeologico ad elevata pericolosità geomorfologica Pg2 e cioè a elevata probabilità di frana. Questa la ragione del divieto di accesso alle auto: garantire la difesa del suolo e la sicurezza del territorio, prima ancora che a tutelare l'area Sic. Per fare il bagno in quel tratto di costa basta fare meno di 200 metri a piedi e quindi non c’è ragione per incentivare la deturpazione del paesaggio e fare correre rischi a una risorsa naturale, fiore all’occhiello di Galatone”. In conclusione, mentre da palazzo di città l’amministrazione comunale del sindaco Filoni è già pronta ad attuare le verifiche e i controlli necessari, rivendicando il buon senso dell’ordinanza sull’apertura dei varchi per garantire il passaggio ai mezzi di soccorso, dai banchi dell’opposizione si rileva anche un altro aspetto. “Da amministratori abbiamo dato incarico al professor Giuseppe Piccioli Resta di UniSalento di condurre uno studio sulla biodiversità” rammentano Nisi e i consiglieri, e il professore ha verificato il ritorno di una fauna marina quasi scomparsa e l’importanza della valorizzazione delle grotte. L'apertura de La Reggia al traffico veicolare fa venire meno i presupposti che mirano a valorizzare, dal punto di vista ambientale, la nostra costa. Per questo chiediamo che il sindaco e le autorità preposte alla tutela dell’ambiente mettano in atto tutte le misure per evitare il protrarsi dello scempio. La deregulation non porta buoni frutti”.

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