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Il Psi si schiera per il gasdotto: “Opposizione minoritaria e disinformata”

I socialisti pugliesi affermano con un documento la propria posizione, accusando la "sedicente sinistra" di strumentalizzazione elettorale

LECCE – Il Partito Socialista Italiano si schiera, senza riserve, a favore del gasdotto Tap con approdo a San Foca. Un documento, firmato dalla segreteria regionale, è stato approvato dal consiglio nazionale. Del partito è stato storico esponente Vittorio Potì, più volte sindaco di Melendugno, consigliere regionale e provinciale, scomparso nel 2011.

“La cultura socialista, l’identità politica e morale che caratterizza la nostra storia, il senso delle istituzioni dei riformisti – si legge nella nota - non consente di subire nell’inerzia lo spettacolo d'irrazionale opposizione alle istituzioni e ottusa ostilità verso il compimento del Trans Adriatic Pipeline da parte di frange minoritarie di popolazione salentina in preda alla disinformazione, e in balia d'improvvisati arruffapopolo istituzionali che pretenderebbero d'imporre la dittatura della minoranza”.

I dirigenti del Psi sono convinti che il gasdotto rappresenti un’opportunità anche dal punto di vista ambientale: “I socialisti italiani e pugliesi, nel solco della migliore loro tradizione, hanno sempre avuto a cuore lo sviluppo dei loro territori, l’accesso alle fonti energetiche che ne tutelino e ne rispettino l’identità ambientale, hanno combattuto nella storia recente battaglie civili e culturali per contenere e scongiurare gli effetti nefasti di una politica industriale ed energetica devastante, e non possono perciò non accogliere oggi con favore, non disgiunto dalle necessarie cautele, l’opportunità offerta alla Puglia e all’intero paese da una fonte energetica pulita, sicura e sostenibile, dai molteplici impieghi civili e produttivi, sulla cui sicurezza e affidabilità sotto il profilo ambientale sono state raggiunte conclusioni convergenti e definitive da parte del mondo scientifico e degli istituti di garanzia dello Stato”.

I socialisti rimarcano la distanza rispetto ad altre formazioni di ispirazione progressista: “Di fronte all’ambiguità e al misero spettacolo di una sedicente sinistra che rincorre piazze, comitati e tutte le improbabili manifestazioni d'inconcludente ribellismo, nel miserabile tentativo di cavalcarle a fini elettorali, i socialisti sentono il dovere di far sentire forte e chiara la loro voce, ritraendosi dal cono d’ombra nel quale da troppo tempo sono stati relegati, e farsi parola di quella parte maggioritaria dell’opinione pubblica che è sempre più stanca del declino civile del nostro paese e dell’opportunistica ambiguità di una classe politica regionale e locale complice e subalterna”.

La presa di posizione si conclude con l’auspicio di “una sede istituzionale, al più alto livello possibile, di confronto e di verifica dei reali interessi della popolazione e dell’intero Salento” e della messa ai margini dei “nuclei di provocazione e propaganda del tutto estranei ai reali interessi della popolazione”. 

Marco Potì: il Psi in cerca di visibilità.

La reazione di Marco Potì, attuale sindaco di Melendugno e nipote di Vittorio, non si è fatta attendere: "Per chi si affanna in queste ore a fare comunicati stampa sulla questione Tap, dopo un comodo ed assordante silenzio di oltre cinque anni, vorrei ricordare che il Psi del viceministro-segretario onrevole Nencini e del suo fedele rappresentante pugliese Donato Pellegrino (in cerca disperatamente di un ruolo e di un minimo di visibilit!), non è il mio partito purtroppo da anni e, credo, non rappresenti più nè i socialisti nè i riformisti italiani. È la vicenda Tap ne è un esempio tangibile".

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