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Passi carrai: "Per 14 anni esenzione arbitraria, era prevista solo per disabili"

A Messuti, che ha detto di voler incontrare il commissario per il ritiro degli avvisi di accertamento, l'ex sindaco ricorda: "Chieda anche se c'è un danno erariale"

LECCE – Il recupero della annualità non prescritte è un atto doveroso nell’interesse di tutti i cittadini. In tema di tributo comunale per i passi carrai l’ex sindaco, Carlo Salvemini, ha risposto punto per punto a Gaetano Messuti, che sedeva tra i banchi dell’opposizione e che oggi è candidato alle primarie del centrodestra e che ha annunciato la richiesta di un incontro al commissario prefettizio, Ennio Mario Sodano, per sollecitare il ritiro in autotutela degli avvisi di accertamento notificati dal Comune dai primi giorni di gennaio.

Secondo Messuti, Salvemini, non avrebbe ricordato l’esistenza di una delibera – la 221 del novembre 2010 che stabiliva “di abolire la tassa per l’occupazione di spazi ed aree pubbliche per i passi carrai a partire dall’anno 2001”.

Salvemini, che si è ricandidato alla testa di una coalizione progressista e civica, intanto precisa che quell’atto citato da Messuti è del 2001 e non del 2010, ma, errore a parte, ricostruisce l’iter del tributo: “Se avesse approfondito l’argomento - prima di accusarmi di aver reintrodotto la tassazione sui passi carrabili - si sarebbe senza dubbio accorto che successivamente alla deliberazione del Consiglio Comunale numero 37 del maggio 2004 – con la quale venne disposta l’esenzione solo per detta annualità – tutti i successivi regolamenti comunali approvati dalle maggioranze di centro destra non hanno mai esonerato i passi carrabili dal pagamento; senza eccezioni per l’ultima modificazione approvata dal consiglio comunale con deliberazione del 22 dicembre 2015, proprio in presenza dell’allora assessore Gaetano Messuti”.

Insomma, le amministrazioni di centrodestra, dal 2005 al 2017 hanno di propria iniziativa e senza passare dal consiglio comunale – la sede competente in via esclusiva sulla tassazione – esteso l’esenzione che era prevista per i portatori di handicap a tutti i titolari di passi carrabili “procurando un danno contabile al quale abbiamo posto rimedio per le sole annualità non prescritte (quelle che partono dal 2013) con emissione di avvisi di accertamento e senza applicazione alcuna di sanzioni e interessi per i destinatari. La mia amministrazione non ha quindi introdotto alcuna nuova tassazione, poiché di esclusiva competenza del Consiglio Comunale, ma s'è solo limitata ad approvare le tariffe previste dalla legge”.

Ribaltata la prospettiva, Salvemini invita Messuti “a spiegare le ragioni politiche che per oltre 14 anni hanno indotto gli amministratori in carica a disattendere norme di regolamenti dagli stessi volute e approvate. Incontrando il commissario – al quale intende rivolgere l'invito a ritirare in autotutela gli avvisi di accertamento – gli suggerisco di approfondire meglio l'argomento e chiedere semmai se vi sono i presupposto per una segnalazione alla corte dei conti per danno erariale procurato al Comune”.

Messuti insiste: "Giusto l'operato delle giunte precedenti"

Non si fa attendere la replica di Messuti che ribadisce il corretto operato delle giunte precedenti rivendicandone tutti gli atti concludenti in direzione di una legittima esenzione del tributo per tutti i titolari di un passo carrabile e non solo per i disabili: "Salvemini e la segreteria comunale da lui nominata, continuano a giocare sui faziosi cavilli interpretativi  per continuare a penalizzare ingiustamente i cittadini leccesi che saranno costretti a ricorrere al giudice per vedersi riconoscere quello che le precedenti amministrazioni avevano giustamente concesso".

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