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Giovedì, 18 Aprile 2024
Politica

Passo indietro di Mantovano: "Non mi candiderò per le prossime elezioni"

L'ex sottosegretario agli Interni decide di non presentarsi alle politiche di febbraio: "Ragioni personali, tra cui linearità di pensiero e storia politica, mi inducono a farlo". Aperta una corsia preferenziale per le regionali?

LECCE - Nella sua intensa vita politica, ha abituato alle sorprese, in nome di un percorso personale in cui ha cercato di darsi una linea autonoma. Anche questa volta, Alfredo Mantovano, parlamentare salentino, non si smentisce e, mentre il mondo politico si affretta a cercare posti utili per una poltrona da onorevole, si tira indietro, provando a spiegare le ragioni della sua scelta in una nota.

"Qualche settimana fa - spiega - avevo maturato l’orientamento di non ricandidarmi alle prossime elezioni politiche, dopo una riflessione che durava da tempo. Il 6 dicembre, in dissenso col Pdl, ho confermato la fiducia alla Camera al governo Monti sul provvedimento dei costi della politica, in linea col voto già espresso su quel decreto legge in prima lettura e con l'impegno che il Pdl aveva assunto di sostenere l'esecutivo 'tecnico' nei 12 mesi precedenti". 

"Dopo la 'salita in politica' del presidente Monti - aggiunge Mantovano -, ho condiviso la sostanza dell'agenda per l'Italia, e ciò mi ha fatto meditare rispetto all'intento originario. Ho trascorso giornate di valutazione non facile, stretto fra la serietà del nuovo percorso e il fatto di avere alle spalle un periodo non breve prima in An e poi nel Pdl: un insieme di ragioni personali, fra cui rientra anche la linearità di comportamento e di storia politica, mi inducono però a confermare la non ricandidatura, pur essendo grato per la proposta rivoltami e pur apprezzandone il senso".

La rappresentanza salentina del prossimo Parlamento perde, dunque, prima delle elezioni una delle personalità più note del panorama politico locale: con Mantovano fuori e la probabile ricandidatura, ancora in forse, di Adriana Poli Bortone, le carte sul tavolo si mischiano ancora. Ma c'è chi pensa che, dietro alla mossa dell'ex Sottosegretario agli Interni del governo Berlusconi, ci possa essere la scelta di aspettare qualche evoluzione in Viale Capruzzi, visto che l'amministrazione Vendola potrebbe subire una brusca interruzione. Se dovesse essere fine anticipata per la giunta di centrosinistra, Mantovano potrebbe essere l'uomo più accreditato per lanciare la rincorsa dei moderati al palazzo regionale.

Per il consigliere regionale del Pdl, Saverio Congedo,  "la decisione di Alfredo Mantovano di rinunciare alla candidatura offertagli dalla coalizione Monti-Casini-Fini è l’ennesima prova dell’assoluta dirittura dell’uomo e della coerenza del suo percorso politico rispetto prima in An e poi nel PdL".

"Una scelta - valuta Congedo - che forse potrebbe essere riconducibile alla indisponibilità ad avallare un’operazione politica dal ruolo incerto rispetto alla sinistra a trazione Bersani-Vendola che vorrebbe guidare il Paese. Ma queste sono comunque considerazioni politiche che preferisco rinviare e che meritano di essere ulteriormente approfondite in ragione degli sviluppi di una situazione complessiva in rapida evoluzione. Quel che oggi si deve dire è che la rinuncia di Alfredo Mantovano - prosegue - comporta la perdita per l’Italia nel suo complesso, e per la Puglia in particolare, di un parlamentare adamantino, prestigioso e di straordinaria qualificazione, che ha onorato come meglio non si poteva i mandati popolari ricevuti, gli importanti ruoli di governo ricoperti e l’impegno politico al servizio dei nostri, comuni valori”.

La vice presidente della Provincia di Lecce Simona Manca si dice dispiaciuta sul piano umano, “perché posso immaginare il travaglio interiore che sta vivendo Alfredo Mantovano alle prese con ragionamenti e scelte molto difficili. Ma sono dispiaciuta anche per la dimensione politica della sua rinuncia alla candidatura, essendo una figura esperta, capace e preparata, come il suo lungo e prestigioso cammino nelle istituzioni racconta inequivocabilmente. Uscendo dal Parlamento, Mantovano impoverisce la politica e le istituzioni italiane, ma è una scelta che merita rispetto, al pari dei motivi personali che l’hanno determinata”.

“La destra a livello locale – prosegue - continuerà comunque a esistere e a crescere grazie all’operato di moltissimi sindaci, assessori, consiglieri, dirigenti e militanti, che quotidianamente lottano per i principi e i valori da sempre di destra e rispondono alle sollecitazioni degli elettori e dei cittadini tutti. Una destra - conclude Simona Manca - che è forza viva nell’ambito di una coalizione e di un partito come il Pdl che in Puglia è molto forte e che a livello nazionale si sta riorganizzando per vincere le elezioni”. 

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