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Foresio sfida la segreteria e Abaterusso sulla scelta del candidato: "Primarie"

Il capogruppo in Comune su ribella all'idea che il candidato del centrosinistra possa essere scelto a tavolino dal "proconsole" di Patù

LECCE – Il “proconsole” di Patù non può decidere chi sarà il candidato del centrosinistra alla prossime amministrative. Il messaggio di Paolo Foresio suona come una sfida a Ernesto Abaterusso sul terreno delle primarie.

Come più volte detto, solo l’esito del referendum sulla legge di revisione costituzionale avrebbe potuto innescare una qualche accelerazione nell’ambito di uno schieramento, quello della minoranza a Lecce, ridotto ai minimi termini anche e soprattutto per propria colpa. E se alla vigilia del 4 dicembre Sergio Blasi, che pure era stato il primo a rompere gli indugi contro l’inerzia dei dirigenti di via Tasso offrendo la sua disponibilità, ha annunciato il suo passo indietro, si torna a parlare del senatore Dario Stefano, naturalmente con il beneplacito della segreteria provinciale del Pd, guidata da Salvatore Piconese che con Abaterusso, che tra l’altro è stato il coordinatore regionale del comitato Scelgo No, è in ottimi rapporti.

Il capogruppo a Palazzo Carafa, però, si ribella a questo schema: “Se qualcuno che ha preso in ostaggio il Partito Democratico pensa che, in una stanzetta di un paesino del Capo di Leuca, si decidano le sorti della nostra città secondo accordi di potere e in ossequio a carriere personali si sbaglia di grosso. Non accetterò mai un candidato deciso sulla testa dei miei concittadini. Si convochino subito le primarie aperte, non c'è più altra soluzione e non c'è più tempo da perdere”.

Foresio chiarisce di non aver nulla di personale contro il senatore eletto da indipendente nella file di Sel e poi confluito nel gruppo misto: “Se il senatore Stefàno ha cambiato idea e c'è la sua disponibilità a candidarsi a sindaco di Lecce, mi sembra un'ottima cosa, ma sia chiaro che, come ho sempre affermato anche ai più alti esponenti del nostro partito, deve sottoporsi al giudizio dei leccesi in un confronto aperto con gli altri candidati. Nessuno può neanche lontanamente pensare di essere investito a candidato sindaco di Lecce dal proconsole di Patù. Basta con questi atteggiamenti arroganti e con questi insulti gratuiti nei confronti dei nostri eletti da chi dovrebbe dirigere responsabilmente il partito. Siamo francamente stufi”.

Il consigliere comunale, infine, annuncia per i prossimi giorni l’avvio “di incontri per illustrare alla città le nostre proposte per la Lecce dei prossimi dieci anni, partendo dal buon lavoro fatto in questi anni dai consiglieri del Pd e del centro sinistra”.

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