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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Politica

Pellegrino alla Provincia? Ok, ma si vada alle primarie

Se da una parte l'esecutivo provinciale del Partito Democratico riconferma la ricandidatura di Giovanni Pellegrino, dall'altra l'onorevole Ria e il consigliere regionale Manni invocano le primarie

Tutti, o quasi, d'accordo sulla ricandidatura del presidente della Provincia di Lecce di Giovanni Pellegrino. Nonostante l'attuale massima carica a Palazzo dei Celestini ha manifestato l'intenzione di lasciare il testimone a politici del suo schieramento di centro sinistra più giovani di lui. Tant'è che egli stesso ebbe a parlare di "fallimento" nel momento in cui non fosse emerso un uomo, o una donna, capace di proseguire il cammino intrapreso dall'amministrazione provinciale durante tutto il suo mandato elettorale. Segnale che, a quanto pare di capire, non è stato colto, dato che l'esecutivo provinciale del Partito Democratico, alla presenza degli eletti del partito nelle istituzioni, ha dato mandato all'unanimità al segretario provinciale Salvatore Capone di rappresentare al presidente Giovanni Pellegrino la ferma volontà del Pd a riconfermarlo alla guida della Provincia di Lecce.
"L'esecutivo ha altresì espresso un giudizio fortemente positivo sull'operato dell'Amministrazione Pellegrino si legge in una nota - con il quale la maggioranza di centro sinistra, ha confermato la tradizione di governo del centro sinistra in questa provincia. Quindici anni di governo che hanno radicalmente modificato il Salento, la sua economia e le sue istituzioni. Una guida amministrativa e politica che ha portato il Salento alla ribalta nazionale come risorsa turistica e culturale, simbolo del Mezzogiorno che vuole crescere".

Più nel dettaglio, "il Partito democratico, una volta acquisita la disponibilità del presidente Pellegrino a ricandidarsi, partendo dall'esperienza di questi 5 anni di governo, metterà in campo un progetto politico per il Salento capace di costruire una coalizione che contempli la totalità delle forze democratiche e di progresso della Provincia. Successivamente Salvatore Capone - conclude il comunicato - sottoporrà all'assemblea provinciale la ricandidatura del presidente Pellegrino e le proposte del partito per un nuovo progetto di governo della Provincia".

Tutti d'accordo? Macché. O almeno, d'accordo sì, ma per le primarie. Già. L'onorevole Lorenzo Ria, anche lui ex presidente della Provincia di Lecce, interviene in merito alla scelta del prossimo candidato presidente della provincia di Lecce per il centrosinistra e dichiara: "Al presidente Pellegrino spetta un ruolo fondamentale nel disegnare la Provincia dei prossimi anni e nel costruire il profilo del partito democratico in provincia di Lecce".

Spiega meglio, Ria, nel passaggio successivo: "Il presidente Pellegrino non può rinunciare ad un ruolo fondamentale nel disegnare lo scenario progettuale dei prossimi anni e nella individuazione dei prossimi vertici di governo locale. Mi aspetto, anzi, che egli, grazie anche all'indiscutibile sua autorevolezza, indirizzi e guidi in prima persona questo passaggio forte ed impegnativo". Più nello specifico Ria dice:"Scegliere o meno di ricandidarsi non è soltanto scelta personale. È soprattutto una scelta politica. Per scelta politica intendo le nuove regole che non escludono la possibilità che anche il presidente uscente sia sottoponibile alle primarie. Ma questo è il meno. Scelta politica è, anche, l'analisi rigorosa di quel che è successo negli ultimi mesi con la nascita del Pd, con l'affermarsi della sua cultura rigorosamente bipolare, una cultura, cioè, assai differente da quella del 2004. E poi, connessa alla nuova cultura del Pd, la necessità che essa sia aiutata ad affermarsi anche e particolarmente da un nuovo gruppo dirigente all'interno delle istituzioni".

E aggiunge: "Pur riconoscendo i grandi meriti della gestione provinciale del presidente Pellegrino, non credo affatto che egli ritenga possibile una continuità programmatica. Sono convinto che, anche in caso di ricandidatura, egli sia consapevole della necessità di mutare l'asse programmatico della provincia di Lecce nei prossimi anni. Occorre infatti dar vita ad un soggetto propulsivo del federalismo, che pratichi ed indichi a tutto il territorio un modello nuovo di contenuti politici e di governo ed un metodo innovativo di gestione. La nuova provincia dovrà selezionare rigorosamente gli ambiti della propria azione e diffondere un modello istituzionale economico ed efficace".

Su un altro versante della sinistra, il consigliere regionale Piero Manni afferma: "Pesando i pro, che sono tanti e gli argomenti contro, che sono molti di meno, non c'è dubbio che la candidatura di Giovanni Pellegrino alla presidenza della Provincia sia oggi la migliore possibile.È invece il peggiore possibile il modo autocratico con il quale il Pd la sta imponendo, senza minimamente consultare non dico i cittadini ma almeno le altre forze politiche della coalizione; le quali stanno d'altra parte subendo il dictat del Pd, senza nemmeno prendere posizione o esprimere opinioni".

Intanto l'Italia dei Valori della Provincia di Lecce ribadisce il proprio convincimento positivo sull'esperienza dei 5 anni di Governo del senatore Pellegrino alla Provincia, "capace di unire le forze democratiche e riformiste, in un univoco progetto per lo sviluppo del Salento".

"L'Italia dei Valori della Provincia di Lecce - si legge in una nota - ritiene che la scelta del Partito Democratico della Provincia di Lecce sia senz'altro una scelta autorevole che ci trova sostanzialmente favorevoli, ma è una scelta maturata nell'ambito del solo PD, senza il coinvolgimento ufficiale della coalizione e senza discutere preventivamente dei programmi e del progetto politico per la prossima legislatura".

"L'Italia dei Valori della Provincia di Lecce che conferma la forte appartenenza all'area di centro-sinistra - continua il comunicato a firma del responsabile provinciale Francesco D'Agata - ritiene però che sia necessario rilanciare nell'immediato un tavolo della coalizione per decidere il nuovo progetto politico per il Salento partendo prima dai programmi e poi dalle candidature. Tant'è che l'IDV si sta accingendo ad elaborare un proprio programma che sottoporrà all'attenzione di tutta la coalizione".

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