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“Pensioni dignitose e accesso al lavoro per i giovani”, i sindacati si mobilitano

Cgil, Cisl, Uil e Ugl hanno animato piazza Sant'Oronzo per la grande manifestazione nazionale

LECCE- Lavoro e pensioni sono i due punti nevralgici della vertenza aperta, su scala nazionale e dunque con il governo, dalla triade Cgil, Cisl e Uil. I confederali, affiancati dalla segreteria Ugl, questa mattina hanno riempito piazza Sant’Oronzo, chiamando a raccolta i pensionati, i lavoratori e gli aspiranti tali, per chiedere al governo di ridare dignità al sistema pensionistico e nuovo slancio e speranza a chi è in cerca di un’ occupazione. Si parte dalla legge Fornero, finita da tempo sul banco degli imputati. I sindacati hanno ribadito la loro opinione negativa rispetto ad una norma accusata di aver  innalzato l’accesso all’età pensionabile, al pari degli anni di contribuzione necessari, livellando la platea degli aventi diritto.

Una prima risposta i segretari l’hanno individuata nella flessibilità dell’accesso al pensionamento per venire  incontro alle esigenze di tutti, specialmente di chi è chiamato a svolgere i lavori più faticosi ed impegnativi dal punto di vista fisico: “Rivendichiamo quell’accesso differenziato e flessibile che, al momento, non è previsto dalla normativa – spiega Salvatore Arnesano, segretario generale di Cgil Lecce -: esistono lavori usuranti, come quelli del settore edile ed agricolo, che dovrebbero godere di maggiori tutele. Non si può chiedere ad una persona di 65 anni di arrampicarsi su di un’impalcatura o di badare, dopo tanti anni di servizio, ai bambini piccoli. Chiediamo al governo di rivedere la norma complessivamente, modificando anche i criteri per il calcolo della pensione, in modo che i coefficienti di trasformazione riflettano la differente aspettativa di vita dei lavoratori e delle lavoratrici, in base all’attività svolta”.

IMG-20160402-WA0015-2Quarantuno anni di contributi, puntualizzano i segretari, dovrebbero essere più che sufficienti. “Questi chiari di luna preannunciano pensioni da fame – denuncia Salvatore Giannetto di Uil Lecce – e la situazione si rivela particolarmente drammatica sul nostro territorio che conta 190 mila disoccupati mentre un giovane su due è ancora alla ricerca della prima occupazione. Il governo deve prendere la situazione in mano e ragionare su politiche industriali che aprano spazi per i ragazzi, così da invertire la rotta”.

“Rendere flessibile l’accesso alla pensione, anticipandone l’ingresso, è il primo passo per generare dinamismo nel mercato del lavoro, agevolando il turn over occupazionale anche sul territorio – puntualizza il collega di Cisl, Antonio Nicolì -. Le questioni del lavoro e del sistema pensionistico non sono scollegate, ma sono una il riflesso dell’altra. Per questi motivi chiediamo una correzione della norma ed un rafforzamento della previdenza complementare che concorre ad assicurare più elevati livelli di copertura previdenziale”.

Le organizzazioni confederali  chiedono anche maggiori tutele delle pensioni in essere per salvaguardare il valore degli assegni pensionistici,  ritornando alla normativa sulla rivalutazione annuale in vigore prima del blocco imposto dalla legge Monti-Fornero.

IMG-20160402-WA0014-2“Sulle pensioni italiane grava una tassazione doppia rispetto alla media europea, e, per questo, è necessaria una diversa politica fiscale che sostenga i redditi anche realizzando la completa equiparazione della “no tax area” dei pensionati al livello di quella dei lavoratori dipendenti”, puntualizzano i segretari. Un aspetto, non secondario, delle agevolazioni del turn over nel mercato del lavoro riguarda anche una fascia di persone poco tutelata, come ricorda Arnesano: quella degli over 50, disoccupati e lontani dall’età pensionabile. “Per uscire da questa condizione drammatica è necessario puntare sui cavalli vincenti del territorio, ovvero sui settori del turismo, dell’agroalimentare e del manifatturiero di qualità”, propone il numero uno di Cgil Lecce.

Le confederazioni stanno lavorando su una piattaforma programmatica unitaria e questa mattina, così come avvenuto anche nella altre città italiane, hanno presentato le loro proposte in prefettura. In piazza Sant’Oronzo era presente anche Ugl, con il suo gazebo, che ha voluto sostenere la manifestazione nazionale dei sindacati confederali, rilanciando 8 temi centrali per lo sviluppo ed il futuro del Paese: ambiente, infrastrutture, fondi europei, turismo, energia, occupazione, welfare ed agroalimentare. “La situazione, nel Mezzogiorno del Paese, è drammatica – denuncia Vito Perrone, segretario di Ugl Lecce -: chiediamo all’esecutivo di Renzi di intervenire, cominciando proprio da queste 8 priorità”.

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