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Perrone: "Asl penalizza San Cataldo. Spiegateci perché"

L'Azienda sanitaria locale ha predisposto gli orari estivi dei presidi sanitari. Il sindaco: "Nella marina leccese funzionerà dalle 10 alle 18, a San Foca dalle 8 alle 20. I leccesi sono di serie B?"

"Rodolfo Rollo e Franco Sanapo (rispettivamente commissario dell'Als Le/1 e direttore sanitario, Ndr) dovrebbero spiegarci con molta chiarezza perché l'Asl ha deciso di penalizzare i leccesi che eventualmente avranno bisogno del pronto soccorso estivo". Questo il ‘j'accuse' del sindaco Paolo Perrone, in seguito alla determina numero 1883 del 25 maggio 2007 con la quale l'Azienda Sanitaria leccese ha predisposto dal 1 luglio al 2 settembre il servizio di assistenza sanitaria estiva per i turisti, stabilendo gli orari dei presidi sanitari nelle marine.

"Il servizio di assistenza sanitaria che è stato predisposto - dice il primo cittadino - non assicura la massima fruizione per tutti. Solo per fare un esempio: perché a San Foca, meta privilegiata di bagnanti dei Comuni dell'hinterland del capoluogo, il presidio funzionerà dalle 8 alle 20 e a San Cataldo, i cui lidi e spiagge sono frequentati soprattutto dai leccesi, il presidio funzionerà dalle 10 alle 18? C'è un criterio alla base di questa scelta? Ci sono parametri oggettivi che inducono l'Asl a prevedere un orario ridotto per la postazione di San Cataldo? Perché questa non sta tra quelle con apertura ‘lunga' a 12 ore?"

"Mi pare sia una scelta discriminante per l'utenza leccese, scelta ingiustificata e pericolosa per la salute e la sicurezza collettiva", sostiene Perrone. "Sono valutazioni da parte dell'Azienda sanitaria che in ogni caso determinano la creazione di cittadini di serie A e B. Per una esigenza di chiarezza e soprattutto di salute nei confronti dei cittadini e anche di tanti turisti - conclude - gradiremmo che i vertici dell'Asl giustificassero e spiegassero quella che a prima visto è una penalizzazione di una consistente fetta dell'utenza".

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